Questo blog è nato una ventina di anni fa! Ha fatto a cazzotti con i primi guestbook, i primi "siti", con i vari forum ed oggi è bullizzato dai social molto più "veloci" e alla moda.. ma tutto sommato, nonostante mille cose successe, qualche cicatrice e gli acciacchi del tempo, rimane ancora in piedi! Respect!

12 marzo 2008

la bici di Bruno.

Accade un giorno di conoscere Bruno, ed il suo passato da glorioso ciclista.
L'arresto cardiaco l'ha colto di sorpresa in bicicletta, e l'ha fatto cadere a terra, privo di sensi.

Lo conosco in rianimazione, dove lavoro ormai da mesi.

Mi è già capitato di scrivere, in alcuni miei precedenti post, di situazioni difficili e sono sincero, scrivere mi aiuta tanto; perchè la vita è ingiusta ed in qualche modo va combattuta. Con le lettere, fidatevi, è un ottimo modo per farlo,

Bruno, come tante persone che ogni giorno vivono e resistono solo con i propri pensieri, è rimasto incastrato tra la vita e la morte.

Ma è vivo.

Il suo è un coma post anossico; prima intubato, successivamente tracheostomizzato ed ora in respiro spontaneo, cosciente ma in una sorta di coma vigile. La funzionalità motoria è altamente compromesa, come del resto, le funzionalità cognitive.

Durante il lungo periodo del suo ricovero nella nostra rianimazione, quando lo asciugavo, lo curavo, lo cambiavo e lo guardavo, i suoi occhi mi raccontavano della sua libertà.
Anche ora gli rimane una bicicletta, a dire il vero un po' scassa: la mente. La mente possiede anche due vecchie ruote indistruttibili che sono i suoi occhioni sempre spalancati. Ok Ok .. direte .. è troppo malconcia questa biciletta, troppo mal ridotta! E' vero vi rispondiamo noi, ma Bruno e Daniele vi ricordano che i migliori corridori affrontano la tappa anche nelle peggiori condizioni possibili!
E spesso vincono.

Così Bruno sale e scende dalle colline, felice; cercando di lasciarsi alle spalle i soliti pensieri. Attraversa ponti, respira l'aria di pianura per poi salire di nuovo in collina in aperta campagna. Vede poi improvvisamente annuvolarsi .. -arriva-proprio-un-bel-temporale- e poco dopo sente la pioggia cadere sul viso ed accelera per cercare riparo e non bagnarsi troppo. Si rifugia quindi sotto un tetto e pensa alla strada che rimane.
Arriverà tardi?

Nel frattempo la violenta pioggia è già terminata, ma siamo in piena estate e gli è già successo. In questa zona poi, i temporali "lampo" sono di norma. Quindi rimonta in sella e con una grande spinta ricomincia a pedalare. Supera prima un paese, poi un altro ed un altro ancora. Ai lati solo campi e prati verdi, dei ragazzi che giocano a calcio, una vespa cho lo sorpassa e la coda d' una bella bionda che lentamente lo saluta. Una mamma ed un passeggino, dei nonni fuori sotto al portico con un tavolino, delle carte e del buon vino di campagna e le rispettive nonne con i loro ventagli.

Di tanto in tanto uno sguardo al cielo ed il ritorno del sole con i suoi raggi .. -ci-voleva-!

Bruno deve stare attento, l'asfalto è ancora bagnato e con le ruote sottili che si ritrova la bicicletta da strada è ancora più pericoloso pedalare.

Ma quanto è bello sentire il profuno di campagna mischiato alla pioggia, al rumore delle ruote ed alla brezza del vento caldo sul viso; l'odore della pioggia poi, è ancora tutt' avvolta nell'aria e ci si sente davvero liberi, vivi!

Bruno pensa alla natura, alla sua bellezza, ai compiti da fare, alle cose "di domani", al film, alla pressione delle ruote, all'acqua che è rimasta nella borraccia e che con gioia, senza pensarci troppo, finisce volentieri...dissetandosi.

La vita con lui, come con tanti altri come lui, è stata crudele; e mentre lo guardo, cerco continuamente, con una particolare spugnetta, di preservargli il cavo orale e le labbra sempre più secche e disidratate dalla continua ossigenoterapia e dalla posizione obbligata che per la maggior parte del suo tempo lo costringe ad avere spesso la bocca sempre aperta. Deglutire è quasi un'impresa impossibile. Non muove un arto, e le lesioni da decubito sono un rischio reale ed un grave problema da evitare ad ogni costo.

Bruno ha perso la volontà di controllare gli sfinteri e l'assistenza è totale.
E' monitorato ventiquattr'ore su ventiquattro e le sue giornate sono sempre uguali.

Chissà quali ricordi, quali pensieri.
Quante bestemmie e
quale DIO?

Gli rimangono la sua inseparabile bicicletta malconcia e le sue ruote indistruttibili.
La sua mente, ed i suoi occhioni sempre aperti e spalancati alla vita.
Libero così.

Bruno vive, resiste ed esiste.

Ciao Bruno

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