Accade un giorno di conoscere Bruno, ed il suo passato da glorioso ciclista.
L'arresto cardiaco l'ha colto di sorpresa in bicicletta, e l'ha fatto cadere a terra, privo di sensi.
Lo conosco in rianimazione, dove lavoro ormai da mesi.
Mi è già capitato di scrivere, in alcuni miei precedenti post, di situazioni difficili e sono sincero, scrivere mi aiuta tanto; perchè la vita è ingiusta ed in qualche modo va combattuta. Con le lettere, fidatevi, è un ottimo modo per farlo,
Bruno, come tante persone che ogni giorno vivono e resistono solo con i propri pensieri, è rimasto incastrato tra la vita e la morte.
Ma è vivo.
Il suo è un coma post anossico; prima intubato, successivamente tracheostomizzato ed ora in respiro spontaneo, cosciente ma in una sorta di coma vigile. La funzionalità motoria è altamente compromesa, come del resto, le funzionalità cognitive.
Durante il lungo periodo del suo ricovero nella nostra rianimazione, quando lo asciugavo, lo curavo, lo cambiavo e lo guardavo, i suoi occhi mi raccontavano della sua libertà.
Anche ora gli rimane una bicicletta, a dire il vero un po' scassa: la mente. La mente possiede anche due vecchie ruote indistruttibili che sono i suoi occhioni sempre spalancati. Ok Ok .. direte .. è troppo malconcia questa biciletta, troppo mal ridotta! E' vero vi rispondiamo noi, ma Bruno e Daniele vi ricordano che i migliori corridori affrontano la tappa anche nelle peggiori condizioni possibili!
E spesso vincono.
Così Bruno sale e scende dalle colline, felice; cercando di lasciarsi alle spalle i soliti pensieri. Attraversa ponti, respira l'aria di pianura per poi salire di nuovo in collina in aperta campagna. Vede poi improvvisamente annuvolarsi .. -arriva-proprio-un-bel-temporale- e poco dopo sente la pioggia cadere sul viso ed accelera per cercare riparo e non bagnarsi troppo. Si rifugia quindi sotto un tetto e pensa alla strada che rimane.
Arriverà tardi?
Nel frattempo la violenta pioggia è già terminata, ma siamo in piena estate e gli è già successo. In questa zona poi, i temporali "lampo" sono di norma. Quindi rimonta in sella e con una grande spinta ricomincia a pedalare. Supera prima un paese, poi un altro ed un altro ancora. Ai lati solo campi e prati verdi, dei ragazzi che giocano a calcio, una vespa cho lo sorpassa e la coda d' una bella bionda che lentamente lo saluta. Una mamma ed un passeggino, dei nonni fuori sotto al portico con un tavolino, delle carte e del buon vino di campagna e le rispettive nonne con i loro ventagli.
Di tanto in tanto uno sguardo al cielo ed il ritorno del sole con i suoi raggi .. -ci-voleva-!
Bruno deve stare attento, l'asfalto è ancora bagnato e con le ruote sottili che si ritrova la bicicletta da strada è ancora più pericoloso pedalare.
Ma quanto è bello sentire il profuno di campagna mischiato alla pioggia, al rumore delle ruote ed alla brezza del vento caldo sul viso; l'odore della pioggia poi, è ancora tutt' avvolta nell'aria e ci si sente davvero liberi, vivi!
Bruno pensa alla natura, alla sua bellezza, ai compiti da fare, alle cose "di domani", al film, alla pressione delle ruote, all'acqua che è rimasta nella borraccia e che con gioia, senza pensarci troppo, finisce volentieri...dissetandosi.
La vita con lui, come con tanti altri come lui, è stata crudele; e mentre lo guardo, cerco continuamente, con una particolare spugnetta, di preservargli il cavo orale e le labbra sempre più secche e disidratate dalla continua ossigenoterapia e dalla posizione obbligata che per la maggior parte del suo tempo lo costringe ad avere spesso la bocca sempre aperta. Deglutire è quasi un'impresa impossibile. Non muove un arto, e le lesioni da decubito sono un rischio reale ed un grave problema da evitare ad ogni costo.
Bruno ha perso la volontà di controllare gli sfinteri e l'assistenza è totale.
E' monitorato ventiquattr'ore su ventiquattro e le sue giornate sono sempre uguali.
Chissà quali ricordi, quali pensieri.
Quante bestemmie e
quale DIO?
Gli rimangono la sua inseparabile bicicletta malconcia e le sue ruote indistruttibili.
La sua mente, ed i suoi occhioni sempre aperti e spalancati alla vita.
Libero così.
Bruno vive, resiste ed esiste.
Ciao Bruno
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