Parcheggio la bici in garage.
La osservo un'ultima volta mentre mi avvicino alle scale che mi porteranno al piano superiore. Ho fame!
La lucetta rossa posteriore lampeggia ancora, grazie ad un condensatore che le permette di rimanere accesa per qualche minuto. Salgo velocemente le scale..
..entro in casa, accendo il pc, mi collego. La Tv lo è già su real time.
Un bacio a Giorgia e corro a lavarmi.
Mangio un boccone, poi velocemente..
viveresisteresistendo
gmail
facebook
peacereporter
vita
ilFatto
ilCorriere
laRepubblica
piacenzasera
Inizio a parlare e non smetto più.
Giorgia ascolta anche quando non ha voglia di ascoltare e forse è proprio per questo che l'adoro.
Spesso le parlo di Africa, come stasera, quando le ho detto di tutte le nuove foto inerenti l'Etiopia. Le parlo delle giornate che vorrei che non finissero mai, di tutti i post relativi al blog che ho in testa e che non riesco a scrivere per mancanza di tempo e che mi scappano infine via, per sempre.
Le racconto poi qualcosa di me, di tutti i miei sogni che spero un giorno la incontreranno per strada;
starebbero più al sicuro che con me.
A Giorgia dico sempre scherzando che i sogni assomigliano un po' a chi fa l'autostop: spesso l'unica possibilità che hanno per realizzarsi, per concretizzarsi a pieno, è quando le persone a cui teniamo di più, le persone più importanti, quelle che ci accompagnano con amore nelle nostre vite, li raccolgono per strada, dandogli un passaggio, una possibilità; accompagnandoli ad una metà, condividendo un percorso insieme.
Non parlo di fantomatiche lotterie, o di diventare famoso in qualche reality sia ben chiaro, parlo di qualcosa più a fondo. Parlo di vita.
A volte quindi, siamo noi a raccogliere i sogni di qualcun altro lungo il loro cammino, altre volte sono persone speciali a raccogliere i nostri. Tutto qui.
Ed è stupendo.
<< Come è andata oggi in pronto soccorso? >>
Mi chiede Giorgia, come sempre, accompagnandomi.
<< ... non benissimo. Oggi pomeriggio bene, ma stamattina hanno fatto una bruttissima emorragia cerebrale; un signore molto giovane. E' stato trasferito con l'elisoccorso a Parma. E' gravissimo, ne abbiamo discusso tutto oggi >>. Le rispondo.
<< ... Caspita, mi spiace>>. Mi dice sospirando, spalancando gli occhi.
Su realtime Enzo e Carla, due esperti di moda, in -Ma-come-ti-vesti-, consigliano gente vestita normale a vestirsi in modo anormale secondo i gusti di Enzo e Carla.
gmail mi ricorda del master,
peacereporter e vita raccontano con il loro indistinguibile stile,
ilCorriere, laRepubblica, ilFatto illuminano il mondo,
piacenzasera il mio cortile di casa.
Dopo aver ammutolito la Tv, accendo lo stereo che, a suo modo, si vendica regalandomi magnificamente -A-day-in-the-life- dei Beatles.
Facebook, infine, mi fissa con un nome comparso per caso in
-persone-che-potresti-conoscere-. Che strano scherzo del destino; lo riconosco, è lo stesso nome incontrato oggi in pronto soccorso.
Ci clicco sopra, forse troppo impulsivamente, senza pensarci.
E' lui. Alcune foto sono visibili a tutti: Sorridente che fa l'occhiolino.
Abbronzato, con i figli, in un parco di divertimenti.
Ad una cena spensierato, in un bellissimo primo piano, ed infine, sotto la neve,
abbracciato ad una bellissima donna con indosso un piumino bianco corto, capelli lunghi e neri, mossi sotto una cuffia bianca con pon-pon. Un sorriso per entrambi..
..un profilo, una foto, una storia. Una bacheca, delle info, dei gusti.
Era tutto normale fino ad oggi.
Poi, improvvisamente, dei messaggi d'incoraggiamento. Decine e decine di messaggi d'incoraggiamento. Messaggi d'amore, vivi, forti ed improvvisi; speranzosi, increduli, incazzati.
C'è del traffico in questa infinita e triste notte.
Deve essere successo qualcosa di brutto perché, lungo la strada, vi sono decine e decine di sogni intenti a fare l'autostop.
Nessun commento:
Posta un commento