E' impossibile non considerare il contesto del passaggio alla morte se si applica la culture care.
In questo primo post dedicato all'assistenza alla morte, in relazione alle varie religioni, cercherò di approfondire questa "fase" delicatissima della vita: il passaggio, la gestione e l'assistenza alla morte appunto, in relazione alla cultura cristiana-cattolica.
In generale è fondamentale, per tutte le religioni che prenderemo in esame nei successivi post, l'attenzione che il professionista infermiere porgerà alla relazione rapportata al contesto; sarà fondamentale che l'infermiere coinvolga la famiglia della persona che si sta avvicinando a questo delicato passaggio, negoziando, se lo terrà più opportuno (ricordiamoci che dipende molto da noi..), particolari richieste dei familiari, magari in conflitto con le varie procedure o regolamenti interni ospedalieri, al fine di ridurre l'ansia e una più efficace elaborazione del lutto.
Ricordiamo che è fondamentale considerare i dettami di fede della persona assistita!
Oggi più che mai i nostri ospedali assistono, oltre che cristiani (di cui cattolici e ortodossi), anche musulmani, persone di religione ebraica, induisti, buddisti, animisti. Direi che questi sono aspetti importanti da considerare non vi pare? Soprattutto ancor più maggiormente se la persona coinvolta nel processo assistenziale è vicina a quel passaggio unico e delicato che è appunto la morte. La difficoltà da parte delle istituzioni e degli individui spesso consiste nella comprensione dell'altro e nel rispetto delle sue differenze soprattutto, e lo abbiamo già considerato nei precedenti post, se lo poniamo in un contesto di salute, malattia e appunto morte. Il professionista infermiere dunque di fatto e in perfetta sintonia coi tempi, deve tener conto di ciò che cambia nel tessuto sociale per il quale lavora.
Ecco una breve descrizione, un semplice appunto, che riguarda il differente approccio e significato della morte nelle principali religioni presenti in Italia. Questa prima traccia analizzerà la cultura cristiana; nei successivi post verranno analizzate le altre religioni prese in considerazione.
L'assistenza infermieristica di fronte alla cultura CRISTIANA (Cattolicesimo):
- Il Cristiano nella vita, ma anche soprattutto nel morire, è unito a Gesù Cristo (Dio)
- Il Cristiano in questo delicato passaggio non è solo; anche Gesù ha fatto l'esperienza della morte vivendo fino in fondo anch'esso questo momento. Gesù quindi sarà accanto al Cristiano e infonderà i suoi stessi sentimenti nella persona che sta per morire
- Gesù accompagnerà il cristiano
- Nella religione cristiana è molto importante la relazione con il vivente e quindi soprattutto l'accompagnamento del morente e della sua famiglia
- E' di norma accettata l'estrema unzione da parte del cappellano ospedaliero appena avvenuto il decesso (anche se sempre più spesso questa pratica è poco realizzata oramai in tutti i reparti, comprese le sale urgenze dei pronto soccorso..)
- Non ci sono particolari cure verso il corpo se non il rispetto che è dovuto a quest'ultimo
- La salma, dopo la toilette funeraria, viuene coperta con un lenzuolo bianco, le mani possono essere giunte e le dita intrecciate all'altezza del petto o anche posare aperte l'una sull'altra all'altezza del ventre. A livello delle mani possono essere posti un rosario o un crocifisso
- E' prassi porre attenzione all'ambiente esteriore che deve essere poco rumoroso e poco illuminato
- Se il defunto è in ospedale si può chiedere presso la struttura sanitaria una preghiera guidata; in alcune strutture è ancora mantenuta la preghiera serale (veglia) dove la famiglia, i parenti, i vicini e gli amici si riuniscono in preghiera nel ricordo del defunto e per esprimere le condoglianze (..nel mio ospedale all'interno dell'obitorio, dove la salma viene spostata dopo il decesso avvenuto in reparto, vi è una sala apposita per la veglia e la preghiera)
- La salma, posizionata all'interno di una bara, viene trasportata per la celebrazione cristiana, con il corteo funebre, all'interno di una Chiesa; l'edificio, spesso anche un monumento, usato come luogo di culto cristiano.
- La celebrazione del funerale cristiano è centrata sull'Eucarestia, fatta di Parola di Dio, silenzi, canti, gesti sacri e comunione.
- Il segno del corpo è onorato nella sua interezza con l'acqua benedetta e con l'incenso
- Il Cristianesimo pofessa la "resurrezione della carne", non distingue tra sepoltura o cremazione. Non si ritiene coerente con la fede cristiana e la pietà dei defunti la "dispersione delle ceneri"
- In generale la morte non è intesa come un fatto privato, ma sociale e comunitario ed è dunque bene che le urne cinerarie vengano portate al cimitero
- Il cimitero è la casa comune dove tutti sono accolti a attesi
- Il cristiano crede nella resurrezione dei morti; la morte fisica cristiana non conduce più alla morte ma alla vita con Gesù Cristo risorto davanti al Padre.
Pochi giorni fa ho scoperto che negli U.S.A. è molto praticata l'imbalsamazione. Vi è un vero e proprio boom! Negli Stati Uniti è presente un forte spirito religioso e di fatto si osserva che nascono continuamente moltissime confessioni. Tuttavia il Cristianesimo è presente in tutte le sue grandi derivazioni: in maggioranza protestanti, seguiti dai cattolici, mormoni, Testimoni di Geova (della quale parlerò in un post a parte..) e ortodossi.
In rete ho scovato questo bel trafiletto tratto da un articolo di Corrado Colorno, pubblicato su Golem L'indispensabile, che parla del passaggio e del senso della morte (l'intero articolo potete leggerlo a questo link) e che spiega in modo chiaro cosa abbia assunto il significato dell'imbalsamazione negli States. Davvero interessante..
Negli Stati Uniti e in Canada molti cadaveri vengono imbalsamati.. È una nuova forma rituale di elaborazione del lutto. Nella nostra civiltà le convenienze, le regole sociali, il progresso della medicina, l'ospedalizzazione (la morte in ospedale e non più nel proprio letto) hanno posto un divieto molto pesante sulla morte, fino a farla diventare interdetto, tabù. Soprattutto in società dove il 'pensare positivo' è sentito come un dovere così come l'evitare a qualsiasi costo argomenti tristi, la sottrazione/privazione di un periodo (necessario) di pianto, dolore o lutto finisce per provocare spesso forme di nevrosi e depressione. Per affrontare l'inaccettabile si cerca di renderlo softly: imbalsamato, con una parvenza di vita, il caro estinto resta ancora per qualche tempo in compagnia della famiglia e degli amici che vogliano salutarlo, esposto in bell'ordine, fra rasi e cuscini, la bara aperta a metà, nella funeral home, che provvede alla musica, celestiale, rasserenante. Lo spettacolo è interamente a beneficio dei vivi.Bibliografia di riferimento:
Nursing nella società multiculturale-Guida per l'infermiere-Laura Aletto, Lorenzo di Leo-Carocci Faber
Antropologia culturale, infermieristica e globalizzazione-A cura di Veronica Agnoletti e Alessandro Stievano-FrancoAngeli
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