Ascoltando le straordinarie parole di Don Luigi Ciotti intervenuto pochi giorni fa a Piacenza in occasione del festival del diritto, all'interno di un palazzo Gotico stracolmo di persone mi son tornate in mente due persone, due donne che spesso penso e che più di mille libri, documenti ufficiali o cicli del progetto mi hanno profondamente segnato in modo indelebile. Mi riferisco a due suore, conosciute in Etiopia e in Brasile: Sister Chiarina (della quale ho già parlato in più post) e di Irmã Daniela, incontrata un anno fa a Joaquim Gomes durante la mia esperienza come volontario internazionale in Alagoas.
Come potete ben immaginare non basterebbe un semplice post per dare giusto risalto a ciò che queste due importanti donne hanno costruito nel corso delle loro vite, a fianco di migliaia di persone in difficoltà e quindi non lo faccio (ricordo solo che Irma Daniela dal 1977 al 1979 è stata tra le fondatrici del gruppo Abele al fianco appunto di Don Ciotti..) ma le toccanti parole di Luigi mi hanno permesso di riflettere su tantissime cose, una in particolare.
Individualismo, egoismo sociale, menefreghismo, odio razziale, illegalità, mancanza di profondità, portano alla deriva le coscienze ma hanno le gambe corte. Spesso, molto spesso, esse risultano sopraffatte ed annientate se messe al confronto diretto con quelle persone che, veri punti di riferimento per noi giovani, provengono dalla pancia dei problemi e che lottano tutti i giorni attraverso la carità, la cultura, la compassione, la formazione e l'informazione contro le disuguaglianze, la mancanza di diritti, la mancanza di legalità.
Persone in grado di colmare la vita..di vita.
Come potete ben immaginare non basterebbe un semplice post per dare giusto risalto a ciò che queste due importanti donne hanno costruito nel corso delle loro vite, a fianco di migliaia di persone in difficoltà e quindi non lo faccio (ricordo solo che Irma Daniela dal 1977 al 1979 è stata tra le fondatrici del gruppo Abele al fianco appunto di Don Ciotti..) ma le toccanti parole di Luigi mi hanno permesso di riflettere su tantissime cose, una in particolare.
Individualismo, egoismo sociale, menefreghismo, odio razziale, illegalità, mancanza di profondità, portano alla deriva le coscienze ma hanno le gambe corte. Spesso, molto spesso, esse risultano sopraffatte ed annientate se messe al confronto diretto con quelle persone che, veri punti di riferimento per noi giovani, provengono dalla pancia dei problemi e che lottano tutti i giorni attraverso la carità, la cultura, la compassione, la formazione e l'informazione contro le disuguaglianze, la mancanza di diritti, la mancanza di legalità.
Persone in grado di colmare la vita..di vita.
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