Qualche anno fa, durante l'Università, decisi per gioco di creare un blog e chiamarlo viveresisteresistendo. Oggi fortunatamente è rimasto tale, un gioco, un esperimento "emotivo", un magnifico passatempo che continua ad accompagnarmi nel bene e nel male ed ammetto che oramai ci sono affezionato e sarebbe un peccato non aggiornarlo più.
Il blog, nel corso degli anni, ha sempre più preso una sua forma. Se inizialmente era in effetti tutto nato per gioco ed aveva un timbro molto personale, oggi viveresisteresistendo racconta fondamentalmente di vissuti infermieristici, spesso molto intimi e personali, delle mie passioni (la musica, la bicicletta, la politica, l'antropologia, l'arte...), di tematiche inerenti il nursing transculturale, il maternage, la cooperazione internazionale e la tutela dei diritti civili, in tutti i loro "variegati" aspetti. E' aperto al mondo, ardito sostenitore dell' "effetto farfalla" e sempre pronto nel cercare di cogliere e "decifrare" (nel suo piccolo) quei nuovi baricentri, prodotti da muti e repentini cambiamenti globali, che governano la terra e la sua storia (dall'economia, alla globalizzazione, ai fenomeni migratori, alla politca... ). Odio favole e leggende pericolose al punto da voler intenzionalmente diseducare l'opinione pubblica; che rischiano di addormentare l'intelligenza diffondendo una cultura da rotocalco su temi cruciali per il nostro futuro, per il futuro delle nostre prossime generazioni...
Fin da quando intrapresi il mio percorso di studi fino a laurearmi ho sempre pensato di voler mettere la mia formazione al servizio di quelle persone che, senza colpe, vivono in condizioni di povertà, sofferenza, malattia ed emarginazione.
Amo il mio lavoro, in questo blog racconto storie che riguardano la mia vita ma soprattutto la mia professione; Storie vissute in pronto soccorso o in reparto, storie vissute accanto ai malati. Storie spesso dolorose e delicate che raccontano di persone capaci di arricchirmi ed emozionarmi.
Appena posso poi, quando ci riesco, salgo su di un aereo e raggiungo quei posti dove ho sempre pensato di andare una volta infermiere; luoghi dove le persone sopravvivono resistendo a governi corrotti, alla povertà, alla mancanza dei più elementari diritti: il diritto alla salute, il diritto alla casa. Non è affatto facile, ma con tanta buona volontà, la ricerca infinita dei contatti giusti e sacrificando tutte le mie ferie per ora riesco a farcela!
Perché?
Perché amo osservare, scovare, capire a fondo, essere consapevole, testimoniare.
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