Ognuno di noi ha il proprio blues che sta vivendo. Ora.
E nemmeno lo sa.
Il blues, il nostro blues, è tutto intorno a noi.
Lo trovi nella gioia di una bella giornata ricca di sole, di luce. Nella stanchezza di una giornata infinita. Dopo una fantastica cena, di una bella bevuta in compagnia di amici. Nel pianto, in un urlo, nella più nera e complicata incazzatura. Lo trovi in un sorriso di una ragazza. Così bella da immaginarti di dirle la prima volta quanto è bella infinite volte.
Lavoro in ospedale, faccio l'infermiere. Amo le persone, tutte.
Mi è sempre piaciuto ascoltarle. Scoprire il loro lato più malinconico e riparlarne e scriverne per renderle in qualche modo giustizia. E' un po' il compito di questo blog, ma è difficile farlo, ed ogni volta, ogni post, è una sofferenza, credetemi.
Fare l'infermiere inoltre, è un ottimo modo per ascoltare il blues della gente.
A tempo pieno. Io lo chiamo così perchè, nel mio caso, non esiste spiegazione migliore di questa per descrivere il blues.
L'importante è chiudere la giornata con un po' di loro dentro di me.
Questo è il mio blues.
E scopro quindi che ci sono un sacco di persone che hanno debiti. Mutui da iniziare. Progetti da mantenere. Genitori da curare. Donne bellissime, per lo più straniere, che sembra non sappiano parlare. Le chiedi dove fa male e ti rispondono sempre implacabili i mariti, quasi il male lo avessero loro. Donne che ti rispondono con gli occhi, l'unica parte non ricoperta da un velo, e quasi non credono di essere ascoltate tanta la paura che si tengono dentro. Donne eleganti, profumatissime e truccatissime, chiamate nel bel mezzo della mattina, dalla scuola, che non ricordano più la data di nascita del proprio figlio "..1998, 1999..scusa 1997..", arrivato da noi con un ambulanza, perchè caduto in palestra, con le scarpe bucate.
Donne ubriache alle dieci del mattino, il giorno di Natale; le portano i carabinieri dopo aver provocato un incidente stradale.
Un sacco di uomini che picchiano a sangue le proprie donne; uomini che non le picchiano ma "le danno uno schiaffo ogni tanto". Mariti che per un banale litigio, accostano la macchina e tentano di investire moglie e figli dalla rabbia e che per farsi perdonare, corrono al supermercato a comprargli patatine e coca-cola. Uomini che "perchè è tardi", pur avendo la propria moglie ancora sofferente seduta su una carrozzina, firmano per andarsene a casa prima a vedere la partita. Donne con marito da mantenere, se non è in galera, che fissano il pavimento dalla vergogna, con l'ennesima consulenza ginecologica da sopportare alle cinque del mattino....cazzo.
Queste persone non vanno condannate. E nemmeno giudicate.
Vanno ascoltate.
Io il blues intorno a me l'ho ascoltato,
ed ho capito che,
con il senno di poi,
ci sono sempre meno persone pronte ad aiutarti ad alzarti
una volta che sbatti la testa per terra.
Prima di farlo, si può contare su tutti. Ma quando sei a terra,
inizia a piangere. E qualcuno,
più in alto di te,
ti guidera'.
VIVERESISTERESISTENDO è a cura di Daniele Tosca, infermiere
Questo blog è nato una ventina di anni fa! Ha fatto a cazzotti con i primi guestbook, i primi "siti", con i vari forum ed oggi è bullizzato dai social molto più "veloci" e alla moda.. ma tutto sommato, nonostante mille cose successe, qualche cicatrice e gli acciacchi del tempo, rimane ancora in piedi! Respect!
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