Ieri sera, dopo il lavoro, raggiunsi gli amici del gruppo provinciale di Emergency che stavano partecipando ad una festa in collina vicino a casa mia.
Mentre eravamo intenti a vendere e distribuire materiale ed informazioni inerenti i tanti progetti dell'associazione nel mondo, si avvicinò al banchetto una bambina di dodici anni. Io stavo seduto dietro al tavolo, con il blocchetto delle ricevute in mano. La vidi arrivare e ci salutammo. Offrì qualche euro, mi chiese se poteva prendere un adesivo. Gli risposi di si. Mi disse che aveva dodici anni e che aveva una gemella.
Gli ho risposto che anche io avevo un gemello. I suoi occhi attenti, distratti e golosi di quaderni, spillette e quan'altro s'incuriosirono d'un tratto. Mi chiese di un paese che si chiamava Sudan. Notai che mentre mi parlava stava leggendo di sfuggita un piccolo deplian illustrativo sul nostro centro di cardiochirurgia pediatrica a Khartoum, il "Salam", in Sudan.
Mi fece diverse domande, più o meno bizzarre, su questo paese così lontano.
Gli chiesi se sapeva dove si trovava questo benedetto Sudan. Mi rispose di no, scuotendo la testa e sorridendo. Le feci promettere di andare a vedere, una volta arrivata a casa, dove si trovava e di guardare attentamente fino a dove si reca Emergency per aiutare la gente nel mondo. Mi disse che l'avrebbe subito fatto una volta "collegata a internet"...
...anche io andrò a vedere com'è fatto il "Salam" di Emergency a Khartoum. Se tutto va in porto infatti, tra poche settimane partirò per il Sudan dove sarò ospite di Emergency per qualche giorno. Avrò quindi l'opportunità di visitare il centro di cardiochirurgia pediatrica ed il centro sanitario pediatrico di Mayo situato a 20km da Khartoum. Per me è davvero un'opportunità unica, sia dal punto di vista personale che professionale.
Sono davvero felice ed emozionatissimo.
Mentre eravamo intenti a vendere e distribuire materiale ed informazioni inerenti i tanti progetti dell'associazione nel mondo, si avvicinò al banchetto una bambina di dodici anni. Io stavo seduto dietro al tavolo, con il blocchetto delle ricevute in mano. La vidi arrivare e ci salutammo. Offrì qualche euro, mi chiese se poteva prendere un adesivo. Gli risposi di si. Mi disse che aveva dodici anni e che aveva una gemella.
Gli ho risposto che anche io avevo un gemello. I suoi occhi attenti, distratti e golosi di quaderni, spillette e quan'altro s'incuriosirono d'un tratto. Mi chiese di un paese che si chiamava Sudan. Notai che mentre mi parlava stava leggendo di sfuggita un piccolo deplian illustrativo sul nostro centro di cardiochirurgia pediatrica a Khartoum, il "Salam", in Sudan.
Mi fece diverse domande, più o meno bizzarre, su questo paese così lontano.
Gli chiesi se sapeva dove si trovava questo benedetto Sudan. Mi rispose di no, scuotendo la testa e sorridendo. Le feci promettere di andare a vedere, una volta arrivata a casa, dove si trovava e di guardare attentamente fino a dove si reca Emergency per aiutare la gente nel mondo. Mi disse che l'avrebbe subito fatto una volta "collegata a internet"...
...anche io andrò a vedere com'è fatto il "Salam" di Emergency a Khartoum. Se tutto va in porto infatti, tra poche settimane partirò per il Sudan dove sarò ospite di Emergency per qualche giorno. Avrò quindi l'opportunità di visitare il centro di cardiochirurgia pediatrica ed il centro sanitario pediatrico di Mayo situato a 20km da Khartoum. Per me è davvero un'opportunità unica, sia dal punto di vista personale che professionale.
Sono davvero felice ed emozionatissimo.
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