Questo blog è nato una ventina di anni fa! Ha fatto a cazzotti con i primi guestbook, i primi "siti", con i vari forum ed oggi è bullizzato dai social molto più "veloci" e alla moda.. ma tutto sommato, nonostante mille cose successe, qualche cicatrice e gli acciacchi del tempo, rimane ancora in piedi! Respect!

27 dicembre 2010

Dalla teoria alla pratica

Si sente troppo poco parlare di Nursing transculturale. Lo si trova su tanti libri, molti ne hanno scritto ma ancora troppi pochi professionisti della salute lo mettono in pratica, non conoscendo invece le grandi potenzialità che esso possiede. Tutti noi ricordiamo Florence Nightingale ma quanti di voi conoscono Madeleine Leininger? Eppure il nursing transculturale oggi più che mai è fondamentale se si vuole parlare in termini completi di "fare salute"; Per tutta la durata del processo assistenziale quindi ma anche prima e dopo di esso. Basta poco per capire il perchè: qualche dato oggettivo, un'accurata analisi sul fenomeno dell'immigrazione, una passeggiata nei pronto soccorso o nelle unità operative per rendersi conto di quanta multiculturalità, di quanta variabilità è espressa nell'uomo. Ed allora cosa fare? Nasconderci nelle nostre divise, nei nostri camici e far finta di niente? Oppure aprire gli occhi e capire, riconoscere le diversità, incontrarle a favore di una sempre più efficace assistenza.
Sembrano parole scontate eppure la realtà è ben diversa.
Io ho capito che la multiculturalità può essere una risorsa sulla quale poter investire, imparare, crescere. E' quindi arrivato il momento, per tutti noi, di riconoscere ed investire, anche personalmente, da soli, sul nursing transcuturale. Io sto provando a farlo, tutti i giorni, nel mio piccolo, durante il mio lavoro quotidiano, mentre assisto persone emarginate (attenzione non è detto che siano straniere), provenienti da un'altro paese o semplicemente immigrati che vivono ormai da anni in Italia, persone di un "vissuto" diverso dal mio. Lo sto provando a fare cercando di capire e studiare le culture, le credenze ed i comportamenti delle persone che semplicemente hanno simboli, credenze o atteggiamenti diversi rispetto ai miei ma non per questo meno importanti o ancora peggio "sbagliati". Ammetto che le difficoltà non mancano, anche nella pratica quotidiana, ma vi assicuro che già la consapevolezza e lo studio aiuta a vedere le cose sotto un'altra luce. Lo studio e la consapevolezza mi aiutano a capire e prevenire determinati comportamenti deontologicamente sbagliati.
Non nascondo quindi che ci voglia impegno, perseveranza e determinazione nel farlo ma sarebbe troppo facile abbandonarsi subito alle prime difficoltà, lasciandosi invadere dalla rabbia e dal menefreghismo a scapito di un'adeguata assistenza. Eppure le "trappole" di un'assistenza etnocentrista derivata dalle incomprensioni culturali o molto più semplicemente dalla non consapevolezza sono sempre in agguato e sono convinto che incidano notevolmente su un buon processo assistenziale. L'importante sta quindi nel riconoscere, nel sapere e nel cercare di evitarle ( RICONOSCERE = PREVENIRE )
Ho capito infatti che le incomprensioni, gli scontri, dei banali malintesi possono essere risolti davvero con poco, sempre se lo si voglia fare. Il nursing transculturale ci aiuta quindi semplicemente a lavorare meglio ed a gestire in modo professionale determinate situazioni che si verificano tutti i giorni nei nostri ospedali.
Non bisogna pensare che il nursing transculturale sia una materia astratta, lontana che non ci riguarda. Potrei fare decine di piccoli, piccolissimi esempi di incomprensioni e disagi legati a questa importante teoria infermieristica, che si verificano tutti i giorni nei nostri ospedali e che nella maggior parte dei casi ostacolano l'intero percorso assistenziale. Con il tempo quindi cercherò di utilizzare viveresisteresistendo per approfondire meglio questi aspetti legati al nursing nella società multiculturale.
L'importante sarà diffondere questa teoria infermieristica strappandola finalmente dai libri. E' arrivata infatti l'ora per tutti noi professionisti della salute di riconoscerla, divulgarla e soprattutto praticarla nella realtà quotidiana. Siamo ancora in tempo.

Etiopia 2009

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