Vorrei che questo pensiero, inutile forse, arrivasse in Etiopia, nel Corno d'Africa, dove si sta verificando la più grave emergenza umanitaria degli ultimi sessant'anni.
Vorrei che s'alzasse dal mio comodo divano di color giallo, passasse accanto al frigorifero ricco di cibo e bevande fresche, aprisse la finestra (ho l'aria condizionata) e che trovasse davvero la forza, impavidamente e capace di nascondere un'umiliate vergogna, di spingersi dal mio balcone, dimenticando per un breve fondamentale attimo, quello della spinta, le ricchezze e le comodità della nostra società.
Vorrei poi che sorvolasse l'Italia, le sue spiagge, il suo sole, i suoi mari, le sue brezze, i suoi amori estivi e che arrivasse poi in quelle terre aride, intrise di guerriglie, di morte, di odori putridi e di malattie, e che scendesse impavidamente senza timori su quelle terre martoriate dall'ennesima siccità, dall'ennesima catastrofe.
Vorrei infine che potesse abbracciarle, quelle persone, una ad una.
Alcune di quelle persone io le ho conosciute e non sono nemmeno tanto lontane da noi. Lavorano, ridono, ballano, si arrabbiano, vivono e resistono. Sono persone che vorrebbero sì una vita migliore ma che s’accontenterebbero anche, banalmente, di una vita un po’ più semplice.
Con delle scuole con delle biro per esempio, delle sedie...e magari governative!
Con degli ospedali curativi e non esclusivamente legati agli aspetti preventivi delle malattie..e magari dotati di corrente elettrica!
Con un po' di terra, la propria terra, da coltivare per racimolare qualcosina al primo mercatino limitrofo vendendone i prodotti, senza la paura però di trovarsela, da un giorno all'altro, scontata per la Cina o l’Arabia Saudita!
Con dei politici onesti e che non siano per una volta ex-militari, per lo più corrotti, criminali e assetati di potere!
Con dell’acqua a disposizione per soddisfare i bisogni più semplici: lavarsi, bere, nutrirsi. Acqua troppo spesso relegata e garantita esclusivamente ai palazzi governativi della capitale, ai suoi ristoranti o hotel a cinque stelle per turisti e affaristi o a illogici interessi privati.
La comunità internazionale potrebbe, dovrebbe, fare di più ma evidentemente mancano quelle condizioni economiche-lobbistiche-attrattive che permettano un’azione seria e davvero efficace.
Ed allora godiamoci questo nuovo immane disastro a puntate, indifferenti ed annoiati, giorno dopo giorno, come se stessimo guardando un telefilm.
In attesa, anche oggi, dei titoli di coda.
Con delle scuole con delle biro per esempio, delle sedie...e magari governative!
Con degli ospedali curativi e non esclusivamente legati agli aspetti preventivi delle malattie..e magari dotati di corrente elettrica!
Con un po' di terra, la propria terra, da coltivare per racimolare qualcosina al primo mercatino limitrofo vendendone i prodotti, senza la paura però di trovarsela, da un giorno all'altro, scontata per la Cina o l’Arabia Saudita!
Con dei politici onesti e che non siano per una volta ex-militari, per lo più corrotti, criminali e assetati di potere!
Con dell’acqua a disposizione per soddisfare i bisogni più semplici: lavarsi, bere, nutrirsi. Acqua troppo spesso relegata e garantita esclusivamente ai palazzi governativi della capitale, ai suoi ristoranti o hotel a cinque stelle per turisti e affaristi o a illogici interessi privati.
La comunità internazionale potrebbe, dovrebbe, fare di più ma evidentemente mancano quelle condizioni economiche-lobbistiche-attrattive che permettano un’azione seria e davvero efficace.
Ed allora godiamoci questo nuovo immane disastro a puntate, indifferenti ed annoiati, giorno dopo giorno, come se stessimo guardando un telefilm.
In attesa, anche oggi, dei titoli di coda.
2 commenti:
Ho visto alcune foto su quello che sta accadendo e sono una pugnalata al cuore.
Però in questi giorni si piange di più per Emy Winehouse che per i morti di siccità africani.
Lei era bella e cantava. Loro sono invisibili. Ma non solo.
Credo che in tanti non ne vogliano sentir parlare di queste storie, perchè turbano, perchè ci obbligano a porci domande e la nostra è la società del sopravvivere, diritti e in silenzio.
Mi sento spesso anch'io inutile e senza dubbio lo sono. L'unica cosa che faccio è leggere e provare a farmi un'idea su quello che accade nel mondo, ma spesso mi chiedo "a che serve"?
Grazie per quello che hai scritto.
Luigi
La peggiore delle cose è l'indifferenza, il pensare che ciò che accade a poco più di cinque ore di aereo (!) da qui non ci interessa, non ci riguarda. E' questo lo sbaglio più grosso. La "consapevolezza" non farà molto tuttavia io la ritengo fondamentale. I nostri comportamenti derivano da essa. Ciao Gigi!
Posta un commento