Questo blog è nato una ventina di anni fa! Ha fatto a cazzotti con i primi guestbook, i primi "siti", con i vari forum ed oggi è bullizzato dai social molto più "veloci" e alla moda.. ma tutto sommato, nonostante mille cose successe, qualche cicatrice e gli acciacchi del tempo, rimane ancora in piedi! Respect!

03 agosto 2011

bunga burqa

<< ...non mangiano perché non hanno mai fame. Ma poi si stancano a non fare nulla tutto il giorno e svengono invece di lavorare. Che vergogna. Ma in Italia ingrassano pure. Vero dottoresa?! Nicholas stai fermo non toccare saluta la dottoressa vieni qui! >>

Tuttavia nemmeno la mamma che rispose con codeste parole a quel piccolo scaltro ed iperattivo del suo figliuolo, poche sere fa, in ambulatorio, verso mezzanotte, tanto magra non la era. Ma non è quello il punto.

Suo figlio,Nicholas, è un bimbetto vivace e astuto, con una pettinatura a scodella bionda, occhi azzurri, due bellissime guanciotte, una pelle bianchissima e un ginocchio rosso di betadine e appena sbucciato. Durante la sua giostra curiosa per l'ambulatorio, intento a cercare di toccare e proiettare nella sua fantasia tutto quello che trovava, molto probabilmente, riuscì per un attimo ad ascoltarci mentre discutevamo con sua madre del Ramadan.

La discussione, poco prima della dimissione di Nicholas quindi, si spostò su questa << idiozia >>, come la descrisse la mamma, che coinvolgeva uomini e donne di tutto il mondo e che inoltre, a causa dei loro malanni quotidiani, noi (intesi gli italiani) siamo costretti a curare << ..con i nostri soldi! E' inammissibile dottoressa! >> tutti i giorni al posto della gente che << ..veramente sta male >>.

<< ...e perchè non mangiano? >> ci chiese dopo poco Nicholas intrufolatosi d'istinto nella discussione.

Che bello quando i bambini si chiedono i perchè.
I loro genitori non se li chiedono più.


Asiya e Halima entrarono entrambe nel tardo pomeriggio.
Con gli stessi sintomi. Debolezza, mal di testa, nausea. Nulla di più.

La prima cosa che ti dicono in triage è che il Ramadan non c'entra nulla. E' già successo tante volte. Te lo dicono senza fissarti negli occhi. Giungono sempre in ambulanza, accompagnate da nessuno << più tardi arriverà il mio uomo >> ma spesso non arriva. C'è chi indossa Hijab, chi l'Jibab, chi Al Amira, raramente il Chador. Con il Burqa o con il Niqab io, in pronto soccorso, non ho mai visto nessuna.

Il Ramadan (quello del 2011 durerà dal 1 agosto al 29 agosto) è detto anche il Digiuno ed è, secondo il calendario musulmano, il nono mese dell'anno. Ha una durata di 29 o 30 giorni. Il digiuno durante tale mese costituisce il quarto dei Cinque pilastri dell'Islam e chi ne negasse l'obbligatorietà sarebbe kāfir, colpevole cioè diempietà massima e dirimente dalla condizione di musulmano. Le donne incinte o che allattano, i bambini e i malati cronici sono esentati dal digiuno e dovrebbero al suo posto, secondo le loro possibilità, fare la carità come ad esempio nutrire le persone bisognose indipendentemente dalla loro religione, gruppo etnico o dalle loro convinzioni. Le donne durante il loro ciclo o le persone in viaggio non devono digiunare ma lo possono rimandare. Il significato spirituale del digiuno è stato analizzato da molti teologi e si attribuisce ad esempio al digiuno la dote di insegnare all'uomo l'autodisciplina, l'appartenenza ad una comunità, la pazienza e l'amore per Dio (fonte WIKIPEDIA).

Asiya in arabo significa "colei che tende verso i deboli e li solleva".
Halima invece significa "gentile".

Entrambe sulla quarantina, entrambe molto belle e con due magnifici occhi scuri, profondissimi.

Mi avvicinai più volte a loro durante il turno.
Halima una volta ripresa ci ringraziò e poco dopo venne dimessa.

Asiya invece, per precauzione, venne tenuta una notte in osservazione. Diventammo subito complici e fu un successo quando accettò un thè caldo ben zuccherato che decisi di offrirle!

<< Vedrai che ti farà bene, molto meglio che una flebo t'assicuro! >> le dissi.

E due parole, a volte, fanno ancora meglio di un thè caldo ben zuccherato. Soprattutto quando al tuo fianco, in ospedale, non è arrivato nessuno.

Fu una gioia vedere i suoi occhi brillare e rispondermi << Grazie. Sei molto gentile..allora voi italiani non la pensate tutti come quella signora! >> mi disse sorridendomi mentre soffiava sul thè, seduta sul letto, tenendolo con due mani, nella penombra della stanza.

<< ..no te lo assicuro! >> le risposi.

Uscìì ben presto irritato dall'ambulatorio. La mamma stava davvero esagerando e mi stava veramente irritando. Con quelle grasse risate tra una battuta e l'altra.

Vidi Nicholas di sfuggita, appena fuori dall'ambulatorio, si era liberato per un attimo della madre. Fissava Asiya distesa sulla barella.

Guardai Nicholas, vicino ad Asiya, aspettai un attimo, sapevo che le avrebbe detto qualcosa e poco prima che lo chiamassi per allontanarlo il piccolo le chiese gentilmente <<..è vero che non hai mai fame?>>

Asiya allora aprì gli occhi e gli sorrise teneramente.

Quando lo chiamai accanto a me per allontanarlo da Asiya sentivo ancora la madre deridere i musulmani in ambulatorio e fu allora che con con un atto davvero goliardico e piratesco gli dissi rapidamente con un filo di voce..

<< ..non è vero che non hanno fame Nicholas. Sono musulmani e quando pregano il loro Gesù bambino durante il giorno non possono mangiare,
ed a volte succede che si sentono così tanto deboli..che vengono qui in ospedale..
..ma poi noi li curiamo, così vanno a casa che sono guariti, come stai facendo tu, che scommetto che dici sempre la preghierina prima di dormire,
perché il loro Gesù, come il nostro, le ha fatte guarire subito, perché è rimasto tanto contento della loro preghiera.. >>

<< DAAVVEEROO? >> mi disse guardandomi con due occhi spalancati!

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