Ci siamo. Tra poche ore partirò destinazione Brasile. Sarò diretto nella regione dell'Alagoas, una delle più povere del Sud America, grazie all'associazione torinese PACHAMAMA.
Festeggerò lì il mio ventinovesimo compleanno.
Sono pronto ed entusiasta. Voglio proprio conoscerla questa nuova super potenza mondiale che, insieme a India e Cina, a detta di tanti e illustri economisti , fa parte appunto di quei paesi emergenti che fanno oramai da traino per l'economia mondiale!
Si sta forse capovolgendo il mondo?
La risposta che a tutt'oggi mi convince ancora per la maggiore è sicuramente no.
Gli aiuti internazionali concentrano gran parte delle loro attenzioni (progetti e soldi) in considerazione del "povero". I poveri, o meglio i paesi poveri, vengono classificati secondo indicatori puramente economici (in base al potere d'acquisto, in base a criteri geografici, secondo l'OCSE, secondo l'ECOSOC, secondo le Nazioni Unite - UNDP ecc..). Uno di essi, per esempio, considera una persona povera colui o colei che sopravvive con meno di un dollaro al giorno ( l'Africa, per intenderci). Ma tutte quelle persone che sopravvivono con due o tre dollari al giorno (in America latina, in India..) come vengono classificate?
Stando infatti alla classificazione dei paesi poveri secondo l'indicatore del PIL, il prodotto interno lordo, in inglese GDP (Gross Domestic Product), cioè quel valore complessivo dei beni e servizi prodotti all'interno di un Paese in un certo intervallo di tempo (solitamente l'anno) e destinati ad usi finali (consumi finali, investimenti, esportazioni nette), il Brasile è un Paese ricco tuttavia la quantità di poveri è notevolmente e notoriamente alta.
Capite bene, quindi, come i paesi poveri risultano una realtà estremamente complessa e polimorfa. Per farvi capire quante variabili coesistono in merito alla classificazione dei poveri potete visionare questo interessante link di wikipedia. In realtà, esistono molti parametri per poter valutare i risultati di un paese, anche se non esiste una sola definizione universalmente accettata.
Ho la netta impressione dunque che, per quanto riguarda il Brasile, se da una parte sono innegabili gli sforzi di Luiz Inácio da Silva, soprannominato affettuosamente Lula (poi sostituito dalla "Presidenta" Dilma Vana Rousseff Linhares in carica dal 2011), e di una intera nazione per un nuovo progresso, dall'altra tuttavia è anche vero che spesso le relative analisi legate allo sviluppo di una nazione (i tanti numeri della finanza mondiale) fatti da illustri economisti e uomini di potere, si scontrano con la dura realtà della popolazione che spesso non ha un riscontro "materiale" di tutto questo fantomatico progresso.
Nel mezzo di tutto ciò, tra un previsione di sviluppo e la realtà delle cose, tra i margini delle differenze, vi sono, in tutto il mondo, piccole ma grandi associazioni come Pachamama (e l'Associazione Michele Isubaleu, aggiungo, grazie al quale sono stato in Africa quattro volte).
Si tratta di una marcia notturna per la rivendicazione del diritto alla terra che trae ispirazione dall’esodo del popolo Ebreo descritto nella Bibbia. Sarà una grande gioia parteciparvi.
Festeggerò lì il mio ventinovesimo compleanno.
Sono pronto ed entusiasta. Voglio proprio conoscerla questa nuova super potenza mondiale che, insieme a India e Cina, a detta di tanti e illustri economisti , fa parte appunto di quei paesi emergenti che fanno oramai da traino per l'economia mondiale!
Si sta forse capovolgendo il mondo?
La risposta che a tutt'oggi mi convince ancora per la maggiore è sicuramente no.
Gli aiuti internazionali concentrano gran parte delle loro attenzioni (progetti e soldi) in considerazione del "povero". I poveri, o meglio i paesi poveri, vengono classificati secondo indicatori puramente economici (in base al potere d'acquisto, in base a criteri geografici, secondo l'OCSE, secondo l'ECOSOC, secondo le Nazioni Unite - UNDP ecc..). Uno di essi, per esempio, considera una persona povera colui o colei che sopravvive con meno di un dollaro al giorno ( l'Africa, per intenderci). Ma tutte quelle persone che sopravvivono con due o tre dollari al giorno (in America latina, in India..) come vengono classificate?
Stando infatti alla classificazione dei paesi poveri secondo l'indicatore del PIL, il prodotto interno lordo, in inglese GDP (Gross Domestic Product), cioè quel valore complessivo dei beni e servizi prodotti all'interno di un Paese in un certo intervallo di tempo (solitamente l'anno) e destinati ad usi finali (consumi finali, investimenti, esportazioni nette), il Brasile è un Paese ricco tuttavia la quantità di poveri è notevolmente e notoriamente alta.
Capite bene, quindi, come i paesi poveri risultano una realtà estremamente complessa e polimorfa. Per farvi capire quante variabili coesistono in merito alla classificazione dei poveri potete visionare questo interessante link di wikipedia. In realtà, esistono molti parametri per poter valutare i risultati di un paese, anche se non esiste una sola definizione universalmente accettata.
Ho la netta impressione dunque che, per quanto riguarda il Brasile, se da una parte sono innegabili gli sforzi di Luiz Inácio da Silva, soprannominato affettuosamente Lula (poi sostituito dalla "Presidenta" Dilma Vana Rousseff Linhares in carica dal 2011), e di una intera nazione per un nuovo progresso, dall'altra tuttavia è anche vero che spesso le relative analisi legate allo sviluppo di una nazione (i tanti numeri della finanza mondiale) fatti da illustri economisti e uomini di potere, si scontrano con la dura realtà della popolazione che spesso non ha un riscontro "materiale" di tutto questo fantomatico progresso.
Nel mezzo di tutto ciò, tra un previsione di sviluppo e la realtà delle cose, tra i margini delle differenze, vi sono, in tutto il mondo, piccole ma grandi associazioni come Pachamama (e l'Associazione Michele Isubaleu, aggiungo, grazie al quale sono stato in Africa quattro volte).
L’Associazione Pachamama è nata dall’incontro di alcune persone con precedenti esperienze di volontariato svolto nello stato di Alagoas (nordest del Brasile).
Nel corso della permanenza in Alagoas i soci fondatori hanno conosciuto ed a più riprese partecipato alle attività della Commissione Pastorale della Terra (CPT) dello stato di Alagoas.
La CPT è un’entità facente parte della Chiesa Cattolica brasiliana e che si occupa di fornire sostegno ai lavoratori rurali e sem terra.
In particolare si occupa di coscientizzazione riguardo ai diritti dei lavoratori rurali (molti lavorano in condizioni di sfruttamento o addirittura di schiavitù senza esserne consapevoli né conoscere i loro diritti) e di sostegno alle famiglie dei lavoratori sem terra.
I sem terra sono una espressione tipica della società brasiliana; si tratta di donne e uomini che si battono perché venga messa in atto la legge di riforma agraria approvata negli anni Ottanta e tuttora in gran parte disattesa. La riforma agraria in Brasile prevede che le terre appartenenti ai grandi latifondisti e che non sono utilizzate per produrre frutto o per l’allevamento di animali (secondo i dati del 2008 sono circa il 51%) vengano acquistate o espropriate dallo stato e distribuite alle persone che le vogliano utilizzare per coltivarle. Tuttavia essendo la terra il principale simbolo di potere nella società brasiliana ed essendo la lobby dei proprietari terrieri molto potente, nel corso di questi anni la riforma agraria ha fatto passi piccolissimi nella direzione dell’equità sociale.
La lotta per ottenere un appezzamento di terra per le famiglie che decidono di far valere questo loro diritto è quindi molto difficile perché esse si trovano a scontrarsi con poteri molto forti ed in questo contesto si inserisce l’opera della CPT che li appoggia da un punto di vista organizzativo e logistico; queste persone non hanno quasi nulla, hanno bisogno che venga loro fornito anche il nylon per costruire le baracche con cui occupano le terre che cercano di ottenere. Inoltre è fornito appoggio di tipo legale e tecnico (la CPT ha un’equipe di agronomi che accompagna i lavoratori e fornisce loro consulenza ed aiuto in merito ai metodi di coltivazione).
Avendo toccato con mano la bontà e l’efficacia dell’operato della CPT i fondatori di Pachamama hanno deciso di dedicarsi alla divulgazione dell’operato di tale organizzazione e di aiutarla in termini economici e logistici.
Un'altra grande emozione che mi riserverà questo viaggio sarà quello di partecipare alla Romaria da terra e da agua, un evento importantissimo nella vita della CPT che si svolge a novembre, durante il quale si riuniscono moltissime persone degli accampamenti e assentamenti della CPT Alagoas, a questi altri movimenti vicini alla CPT.
Nel corso della permanenza in Alagoas i soci fondatori hanno conosciuto ed a più riprese partecipato alle attività della Commissione Pastorale della Terra (CPT) dello stato di Alagoas.
La CPT è un’entità facente parte della Chiesa Cattolica brasiliana e che si occupa di fornire sostegno ai lavoratori rurali e sem terra.
In particolare si occupa di coscientizzazione riguardo ai diritti dei lavoratori rurali (molti lavorano in condizioni di sfruttamento o addirittura di schiavitù senza esserne consapevoli né conoscere i loro diritti) e di sostegno alle famiglie dei lavoratori sem terra.
I sem terra sono una espressione tipica della società brasiliana; si tratta di donne e uomini che si battono perché venga messa in atto la legge di riforma agraria approvata negli anni Ottanta e tuttora in gran parte disattesa. La riforma agraria in Brasile prevede che le terre appartenenti ai grandi latifondisti e che non sono utilizzate per produrre frutto o per l’allevamento di animali (secondo i dati del 2008 sono circa il 51%) vengano acquistate o espropriate dallo stato e distribuite alle persone che le vogliano utilizzare per coltivarle. Tuttavia essendo la terra il principale simbolo di potere nella società brasiliana ed essendo la lobby dei proprietari terrieri molto potente, nel corso di questi anni la riforma agraria ha fatto passi piccolissimi nella direzione dell’equità sociale.
La lotta per ottenere un appezzamento di terra per le famiglie che decidono di far valere questo loro diritto è quindi molto difficile perché esse si trovano a scontrarsi con poteri molto forti ed in questo contesto si inserisce l’opera della CPT che li appoggia da un punto di vista organizzativo e logistico; queste persone non hanno quasi nulla, hanno bisogno che venga loro fornito anche il nylon per costruire le baracche con cui occupano le terre che cercano di ottenere. Inoltre è fornito appoggio di tipo legale e tecnico (la CPT ha un’equipe di agronomi che accompagna i lavoratori e fornisce loro consulenza ed aiuto in merito ai metodi di coltivazione).
Avendo toccato con mano la bontà e l’efficacia dell’operato della CPT i fondatori di Pachamama hanno deciso di dedicarsi alla divulgazione dell’operato di tale organizzazione e di aiutarla in termini economici e logistici.
Se volete visionare alcune foto dei luoghi dove opera Pachamama (.. e dove presto andrò), visitate questo link.
Un'altra grande emozione che mi riserverà questo viaggio sarà quello di partecipare alla Romaria da terra e da agua, un evento importantissimo nella vita della CPT che si svolge a novembre, durante il quale si riuniscono moltissime persone degli accampamenti e assentamenti della CPT Alagoas, a questi altri movimenti vicini alla CPT.
Si tratta di una marcia notturna per la rivendicazione del diritto alla terra che trae ispirazione dall’esodo del popolo Ebreo descritto nella Bibbia. Sarà una grande gioia parteciparvi.
Non credo di riuscire ad aggiornare il blog in queste settimane.
Tornerò a Dicembre.
Sono ore frenetiche..
Sono ore frenetiche..
Un bacio a Giorgia, un abbraccio a tutti
Daniele
3 commenti:
bravo lele
sempre con te!! @
Buon viaggio Daniele! chissà quante cose avrai da raccontarci! noi siamo qui ad aspettare di leggerle!
Grzie anto e gigi! Vi scrivo da questo magnifico paese e vi abbraccio forte. Le previsioni del post sono risultate purtroppo veritiere. Il Brasile e' uno stato dalle enormi differenze dove purtroppo una piccola parte(ricchissima)di persone si gode il fantomatico progresso economico rispetto al resto della popolazione, molto piu' numerosa e povera. Se penso che tra pochi anni atterreranno pure i tendoni da circo (ed i soldoni..) del mondiale e delle olimpiadi rabbrividisco! E' un film gia' visto e rivisto lo so..ma buisogna resistere! CIAO!
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