Josè Carlos Da Silva Lima (nella foto) coordinatore della CPT Alagoas. Lo incontrai per la prima volta poche ore dopo il mio arrivo in capitale, Maceiò. Mi trovavo, di prima mattina, ad una riunione con i rappresentanti della CPT, proprio nella loro casa/magazzino, la stessa concessaci gentilmente per alloggiare nella seconda e terza settimana.
Si stava discutendo in merito agli ultimi preparativi della Romaria, la camminata in onore della terra e dell'acqua, organizzata appunto dalla CPT, quando sentii aprirsi il portone di alluminio all'ingresso..entrarono tre uomini. Uno di essi era Carlos, mi disse Maria, la mia amica di Torino nonché compagna di viaggio.
Salutarono tutti.
Carlos poi si avvicinò a noi, abbracciò Maria affettuosamente, dopodiché mi guardò, aspettò che Maria mi presentasse per tendermi infine la mano.
Provai un po' di soggezione, avevo sentito parlare tanto di lui; del suo carisma, del suo coraggio, del suo legame con i poveri e delle sue battaglie per una maggiore giustizia sociale. Ero felice d'incontrarlo e di conoscerlo. Mi strinse la mano in modo molto deciso.
Mi colpì.
Erano passati alla casa giusto un attimo per portare via qualche cosa..scorte di cibo? Non capii bene di che cosa si trattava però. Mi aiutò allora Maria. Mi spiegò che alcuni contadini, nella notte, avevano occupato un nuovo accampamento venendo addirittura faccia a faccia con la polizia, quasi scontrandosi. Mi disse che in questa delicata quanto primordiale fase il ruolo della CPT, per i contadini che hanno deciso d'impossessarsi della terra, e' davvero fondamentale proprio perché avviene nelle prime fasi di vita dell'accampamento.
I contadini in queste prime ore hanno infatti bisogno di tutto: dal cibo, all'acqua per bere, ai primissimi semi per coltivare, ai materiali per costruire le prime capanne della comunità .. insomma di tutto.
Carlos poi si avvicinò a noi, abbracciò Maria affettuosamente, dopodiché mi guardò, aspettò che Maria mi presentasse per tendermi infine la mano.
Provai un po' di soggezione, avevo sentito parlare tanto di lui; del suo carisma, del suo coraggio, del suo legame con i poveri e delle sue battaglie per una maggiore giustizia sociale. Ero felice d'incontrarlo e di conoscerlo. Mi strinse la mano in modo molto deciso.
Mi colpì.
Erano passati alla casa giusto un attimo per portare via qualche cosa..scorte di cibo? Non capii bene di che cosa si trattava però. Mi aiutò allora Maria. Mi spiegò che alcuni contadini, nella notte, avevano occupato un nuovo accampamento venendo addirittura faccia a faccia con la polizia, quasi scontrandosi. Mi disse che in questa delicata quanto primordiale fase il ruolo della CPT, per i contadini che hanno deciso d'impossessarsi della terra, e' davvero fondamentale proprio perché avviene nelle prime fasi di vita dell'accampamento.
I contadini in queste prime ore hanno infatti bisogno di tutto: dal cibo, all'acqua per bere, ai primissimi semi per coltivare, ai materiali per costruire le prime capanne della comunità .. insomma di tutto.
Carlos si avvicinò di nuovo a noi. Ci disse che doveva ritornare al nuovo accampamento. Trovammo il tempo comunque per scambiare qualche parola. Ricordo che ci disse che "..in-questo-stato-non-esiste-la-democrazia" e poi, rispondendo ad un suo compagno, che gli chiedeva cosa portar con loro di tutte le scorte di cibo disponibili e presenti nella casa dove ci trovavamo in quei concitati momenti (..serviranno per quei contadini coraggiosi che avevano appena finito una notte di conquiste) egli rispose:
<< .. tutto quello che c'è .. >>.
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