Joe non esiste... ma vive nei pressi di Ikalaasa, remoto villaggio del Kenya composto principalmente da persone di etnia Kamba.
E' qui, davanti a me, con i suoi profondi occhi neri, pronto anch'esso a sedersi sul palchetto in muratura, vicino alla chiesa, dove la gente del suo villaggio è abituata a ritrovarsi per discutere dei problemi della comunità; ma prima vuole che facciamo due passi e così ci allontaniamo, da questo piccolo spazio di dialogo, che sicuramente permette all'insieme della popolazione di approfondire meglio la situazione del loro paese e di far conoscere, ogni volta, i suoi nuovi protagonisti.
Chissà quante promesse mai mantenute... chissà quante maledizioni affibbiate.
Joe vuole farmi vedere la chiesa ma soprattutto la scuola pubblica e la piccola clinica.
Il suo sorriso emana fierezza... nonostante tutto.
La chiesetta (non tanto piccola a dire il vero) è dignitosissima e molto accogliente.
La scuola invece è fatiscente eppure (penso) non siamo nemmeno tanto lontani dalla capitale, Nairobi e mi chiedo come possa essere possibile che lo Stato, o chi per esso, permetta di far studiare i propri figli in un luogo del genere...
Capisco ben presto che il villaggio è oramai abituato a combattere contro le fregature: Aids, false speranze, rassegnazione, rabbia, disoccupazione, mancanza di acqua potabile (da circa due mesi!)...
La piccola clinica non esiste; è un semplice dispensario legato ad una missione clericale che, insieme ad altri tre gestiti invece dal governo, rappresentano l'unica forma di assistenza sanitaria (comparata in qualche modo ai nostri canoni occidentali ben inteso) per migliaia di persone in un raggio d'azione di venti, trenta chilometri.
<< E se un bambino si rompe un braccio? >> chiedo spontaneamente a Joe << Cosa fa? >>
Joe sorride... << Se si trova qualcuno che è disposto a trasportarlo, dopo averlo trattato inizialmente in uno dei dispensari, viene trasferito... >>.
<< Bene >>. Gli rispondo. Tuttavia non riuscirò mai a scoprire dove.
Giunge ben presto sera.
Risalgo dunque sul pick-up... maliconicamente me ne torno a Nairobi senza non prima aver chiesto a Joe - Where you goin' with that gun in your hand - un'ultima volta.
Mi guardo dentro.
Con lo sguardo fisso, che si perde nella savana, rimembro una frase letta chissà dove...
Il cielo blu indaco è punteggiato di stelle che con la loro luce inondano le montagne, le pianure, le valli, e i nostri cuori. I vecchi raccontano che nel passato il cielo non era così alto e che le donne per divertire i loro piccoli raccoglievano le stelle e gliele regalavano.
Che cosa non faremmo per loro?
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