Il tema del "dolore" in tutti i suoi variegati aspetti (manifestazione, valutazione... ) nell'ambito del nursing transculturale è davvero interessante.
Molte persone ritengono che "la manifestazione" del dolore sia uguale in tutto il mondo invece non è affatto così!
Diversi studi dimostrano con certezza che il dolore è un sintomo molto soggettivo... per molti "misurabile"... tuttavia il concetto meno noto è che le fantomatiche scale del dolore (che, per esempio, noi infermieri del pronto soccorso usiamo moltissimo... ) in realtà hanno scarso valore scientifico e misurano ben poco se messe in relazione con le tante culture che arricchiscono il mondo!
Detto questo non ho ancora scovato un libro che tratta esclusivamente del dolore messo in relazione alla transculturalità però voglio segnalarvi alcuni volumi e paragrafi o capitoli di infermieristica transculturale che possiedo e che racchiudono informazioni molto interessanti legate a esso.
Per esempio:
1) Paragrafo 3.5 del testo - Antropologia e Nursing, Due mondi che si incontrano - di Beatrice Tortolici e Alessandro Stievano, edito Carocci Faber
2) Paragrafo 8.3 del testo - Nursing della società multiculturale. Guida per l'infermiere - di Laura Aletto e Lorenzo di Leo, sempre edito Carocci Faber
3) Il dolore è trattato in modo specifico anche nel volume che è un po' la Bibbia dell'infermieristica transculturale, vale a dire il testo della Leininger: - Diversità e Universalità della assistenza culturale. Una teoria del Nursing - Edito Piccin, pag 279 - 282 - 288.
4) Davvero molto interessante è il Capitolo 10, scritto da Lucia Portis, del libro Antropologia Culturale, infermieristica e globalizzazione (gli autori del volume sono Agnoletti, Stievano - Franco Angeli editore): parla esclusivamente del dolore e delle sue componenti culturali.
Se decidessi di fare una tesi di laurea sul dolore, cercherei di dimostrare come le scale di valutazione del dolore non sono del tutto precise una volta messe in relazione con le varie culture o meglio con i vissuti interiori di ognuno di noi; cercherei di dimostrare che sono tutt'altro che oggettive e forse scoprirei che il dolore è sicuramente soggettivo ma che da patologia a patologia varia sicuramente la "soglia" proprio in base alle differenti culture. Di questo ne sono convinto e spero, nel mio piccolo, di essere d'aiuto a qualcuno.
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