Questo blog è nato una ventina di anni fa! Ha fatto a cazzotti con i primi guestbook, i primi "siti", con i vari forum ed oggi è bullizzato dai social molto più "veloci" e alla moda.. ma tutto sommato, nonostante mille cose successe, qualche cicatrice e gli acciacchi del tempo, rimane ancora in piedi! Respect!

12 settembre 2013

da more is better a better is better

E' risaputo oggi che il solo PIL (Prodotto Interno Lordo in inglese Gross Domestic Product o GDP) non può essere assunto esclusivamente come unico indicatore affidabile della qualità della vita, un po' perché ignora ogni cosa che accade al di fuori del regno degli scambi monetari e quindi non tiene conto dei costi sociali e ambientali un po' perché la crescita che esso "misura" è (a) un riparo agli errori ed al degrado sociale provenienti dal passato, (b) prende in prestito risorse dal futuro e (c) sposta funzioni dalla comunità (volontariato) e dal lavoro casalingo all’economia “monetaria”. Inoltre il singolo PIL misura esclusivamente il valore economico totale o una distribuzione media del reddito. In pratica, un cittadino molto ricco ridistribuisce la sua ricchezza su molti poveri falsando in tal modo il livello di vita di questi ultimi.

Anche per questi motivi per esempio nell'economia verde e nell'economia di assistenza sociale il PIL è superato ormai da tempo come misuratore dello sviluppo economico dal GPI, Genuine Progress Indicator (GPI), letteralmente "indicatore del progresso autentico" (spesso tradotto anche come "indice di progresso effettivo"). I fautori di GPI sostengono che esso misura più attendibilmente il progresso economico, poiché distingue fra sviluppo utile e sviluppo poco economico.

Successivamente un ulteriore passo in avanti nel tentativo di misurare "gli sviluppi umani" viene fatto con la creazione dell'Indice di Sviluppo Umano (in inglese: HDI-Human Development Index) che tiene conto anche di altri fattori quali per esempio l'alfabetizzazione (istruzione) e la speranza di vita.

A proposito di sviluppo (o crescita), apro una piccola parentesi per chiuderla subito, molti esperti ritengono l’attuale recessione economica una grande opportunità (la parola crisi in alcune lingue significa anche opportunità) per una transizione della società verso un nuovo modello di sviluppo che sia più sostenibile, ovvero che abbia al centro il benessere e la qualità della vita e non la crescita ad ogni costo. La statistica e gli stessi indicatori oggi quindi ci indicano che il modello attuale non è più sostenibile, non solo dal punto di vista ambientale, ma anche dal punto di vista economico e forse è davvero giunta l'ora (sempre che non sia già troppo tardi) di abbandonare il dogma del consumismo more is better, per sostituirlo con un più sensato better is better

Riassumendo oggi i più famosi indicatori di sviluppo economico si possono dividere in:

•Indicatori economici, formati da
–PIL (Prodotto interno lordo in inglese gross domestic product o GDP)
–PIL Procapite (GDP procapite)
–Indice di Gini 
–Indice di povertà nazionale 

•Indicatori sociali, formati da:
–Aspettativa di vita 
–grado di alfabetizzazione 
–indice di libertà 

•Indicatori di indirizzo: 
–spesa militare in % del PIL (molto indicativo per capire "dove sta andando" un paese... )

•Indicatori di Sviluppo: 
–Human Development Index (HDI)

Esistono tuttavia altri indici più o meno significativi e specifici, usati soprattutto dagli addetti ai lavori quali per esempio l'indice McDonald's, chiamato anche indice Big Mac (Big Mac index in inglese) che utilizza il panino Big Mac (disponibile praticamente con le stesse specifiche in diverse nazioni del mondo) proprio perché permette una comparazione significativa tra le valute di molte nazioni. Stessi motivi accompagnano l'indice Kalashnikov...

Inutile dire che gli indicatori sono fondamentali nella cooperazione allo sviluppo in quanto permettono di avere un'idea dei percorsi che si vogliono fare (e ottenere: Dove? Come? Quando?) una volta deciso di investire in un progetto che, tralasciando il suo ciclo e le sue famose fasi, nella pratica sarà composto da uomini, danaro, tempistiche, risorse e know-how; e gli indici economici, insieme agli indicatori di sviluppo, molto spesso aiutano a capire il contesto permettendo, successivamente, di creare un "nostro" specifico indice che sia in grado di misurare le nostre performance (l'importanza di valutare un intervento umanitario o un progetto... ) e, proprio perché spesso le buone intenzioni non bastano, ahimè a volte tocca affrontare i problemi con occhi analitici o politici!

I problemi comuni di tutti gli indicatori possono essere diversi e vanno dalla scelta delle variabili da considerare, alla disponibilità ed affidabilità dei dati, alle metodologie di aggregazione degli stessi indicatori fino ad arrivare a quelli apparentemente più banali quali il rapporto tra città e campagne e il fatto che l'erogazione degli stessi dati è spesso, per così dire, in ritardo...

Per concludere, a proposito di indicatori, ricordo che al master in cooperazione (dalla quale nasce questo post in quanto le parole appena scritte non sono altro che una elaborazione di miei personali appunti che stasera ho voluto umilmente condividere assicurandovi che non sono diventato un economista in una notte e che rimango sempre un infermiere molto curioso di cosa racconta il mondo!) mi impressionarono molto le differenze, rappresentate in alcune mappe elaborate a hoc, emerse dopo l'analisi di alcuni tra i più importanti indicatori.

Eccole:

La prima mappa riguardava le differenze del PIL nel mondo.


La seconda mappa analizzava proprio l'Human Development Index (HDI), l'Indice di Sviluppo Umano che tiene conto di fattori quali per esempio l'alfabetizzazione (istruzione) e la speranza di vita


Passiamo al Coefficiente di Gini


Molto significativa era quella dell'indice di povertà nazionale (oggi, 2013, in piena crisi, sicuramente sarebbe rappresentata diversamente)


Il grado di alfabetizzazione


L'indice di libertà



E concludiamo con la più inquietante.
L'Aspettativa di vita nel mondo.

I colori, mi spiegavano, non sono scelti a caso... 


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