Gli affezionati di viveresisteresistendo sanno bene quanti post sono stati dedicati, nel corso degli anni, a persone capaci di avermi letteralmente contagiato ed arricchito con il loro entusiasmo, con le loro parole, la loro sensibilità e passione.
Ho da poco compiuto trentuno anni e se c'è una cosa della quale posso andare fiero di aver fatto nella mia vita è stata appunto quella di incuriosirmi delle persone; che poi queste le abbia incontrate (anche solo per poco) e vissute per esempio in un campo di canna da zucchero del Brasile, in uno sperduto villaggio africano, in un letto di ospedale, durante un mio viaggio in bicicletta, tra i banchi dell'università o su un palco strimpellando insieme un pezzo rock, non ha molta importanza.
Ciò che conta è averne riconosciuto il loro Valore.
Impossessarsene un poco per poi custodirlo con cura nel proprio cuore.
Ci penseranno poi il tempo, piccoli gesti e i ricordi... di quel breve quanto esaltante tratto di strada percorso insieme, a far si che tale inestimabile tesoretto possa vivere per sempre in noi.
Stanotte quindi voglio parlarvi di un mio grande amico cooperante, impegnato da diversi mesi in una terra lontana quanto difficile: il Sud Sudan. Stefano, questo il suo nome, amico carissimo, l'ho conosciuto durante il master in cooperazione internazionale, svolto a Modena, nel 2011.
Ricordo con gioia l'ultimo volta che l'ho incontrato qualche mese fa, essendomi venuto a trovare, una volta tornato in Italia, per poi ripartire poco dopo. Difficile dimenticare quei momenti, le nostre riflessioni sulle cose, più o meno serie, tra una birra e l'altra. Ricordo che era ancora estate e che le colline piacentine ci regalarono un serata fresca, limpida e spensierata!
Lo invitai ad un concerto della mia band e fu una serata bellissima, indimenticabile!
Pochi giorni lo Ste fa ha compiuto gli anni... come me (ci separano pochi giorni) ma, a causa di svariati motivi, non siamo purtroppo riusciti a farci gli auguri.
Ecco, caro Ste, con questo post colgo l'occasione di farteli... sperando che in qualche modo ti possano servire, nel loro piccolo, a resistere.
Ti abbraccio,
Daniele.
Ho da poco compiuto trentuno anni e se c'è una cosa della quale posso andare fiero di aver fatto nella mia vita è stata appunto quella di incuriosirmi delle persone; che poi queste le abbia incontrate (anche solo per poco) e vissute per esempio in un campo di canna da zucchero del Brasile, in uno sperduto villaggio africano, in un letto di ospedale, durante un mio viaggio in bicicletta, tra i banchi dell'università o su un palco strimpellando insieme un pezzo rock, non ha molta importanza.
Ciò che conta è averne riconosciuto il loro Valore.
Impossessarsene un poco per poi custodirlo con cura nel proprio cuore.
Ci penseranno poi il tempo, piccoli gesti e i ricordi... di quel breve quanto esaltante tratto di strada percorso insieme, a far si che tale inestimabile tesoretto possa vivere per sempre in noi.
Stanotte quindi voglio parlarvi di un mio grande amico cooperante, impegnato da diversi mesi in una terra lontana quanto difficile: il Sud Sudan. Stefano, questo il suo nome, amico carissimo, l'ho conosciuto durante il master in cooperazione internazionale, svolto a Modena, nel 2011.
Ricordo con gioia l'ultimo volta che l'ho incontrato qualche mese fa, essendomi venuto a trovare, una volta tornato in Italia, per poi ripartire poco dopo. Difficile dimenticare quei momenti, le nostre riflessioni sulle cose, più o meno serie, tra una birra e l'altra. Ricordo che era ancora estate e che le colline piacentine ci regalarono un serata fresca, limpida e spensierata!
Lo invitai ad un concerto della mia band e fu una serata bellissima, indimenticabile!
Pochi giorni lo Ste fa ha compiuto gli anni... come me (ci separano pochi giorni) ma, a causa di svariati motivi, non siamo purtroppo riusciti a farci gli auguri.
Ecco, caro Ste, con questo post colgo l'occasione di farteli... sperando che in qualche modo ti possano servire, nel loro piccolo, a resistere.
Ti abbraccio,
Daniele.
Nessun commento:
Posta un commento