" Il piacere è sempre per loro un'occupazione, non una necessità.
Tanto meglio: la necessità è sempre sofferenza.
Logorano tutto. La loro anima si inebetisce, la noia la invade. Colui che togliesse loro la vita, in mezzo all'abbondanza che li opprime, renderebbe loro un servigio. Essi conoscono della felicità solo la parte più effimera. Io non disprezzo i piaceri dei sensi: ho anch'io un palato, che si compiace dei cibi delicati o dei vini deliziosi; ho cuore e occhi, e mi piace contemplare una donna graziosa, mi piace sentire sotto la mano la soda rotondità del suo seno, premere con le mie le sue labbra, attingere la voluttà nei suoi sguardi e spasimare tra le sue braccia. Talora non mi dispiace una partita di piacere, anche un po' tumultuosa, con gli amici. Tuttavia non vi nasconderò che mi è ancora infinitamente più dolce l'aver soccorso l'infelice, l'aver risolto un affare spinoso, dato un consiglio salutare, fatto una lettura piacevole, una passeggiata con un uomo o con una donna cari al mio cuore, occupato alcune ore nell'educazione dei miei figli, scritto qualcosa di buono, adempiuto ai doveri del mio ufficio, detto a colei che amo cose tenere e dolci che mi attirano le sue braccia intorno al collo. "
Denis Diderot
IL NIPOTE DI RAMEAU
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