Mentre fuori piove sono davanti al Pc nel tentativo di buttare giù due righe su un fatto accadutomi pochi giorni fa durante il mio turno in ambulanza. La colonna sonora è affidata a "Ram" di Paul&Linda McCartney; la stanza mi sembra ancora più piccola del solito, forse perché una nuova notte, rintanata e nascosta anche stavolta, è appena iniziata.
Vorrei scrivere di quella bella donna turca, in procinto di partorire e soccorsa a domicilio da me e dal mio amico nonché collega autista, come ho già accennato, pochi giorni fa; una volta arrivati sul posto, valutata e preso atto che la comunicazione sarebbe stata impossibile (la donna, sola in casa, non parlava una sola parola d'italiano...) e che il parto era quasi imminente (questione di minuti!), decido di trasportarla abbastanza velocemente (gulp!) per la sala parto (darà alla luce una bimba cinque minuti dopo il nostro arrivo!).
Ventuno chilometri di pura passione interreligiosa, tecnica e scaramanzia. E mentre Paul&Linda cantano e suonano la traccia numero 5, Uncle Albert/Admiral Halsey, anche loro sotto tuoni, fulmini e una pioggia battente, io ho ancora nelle orecchie le preghiere incessanti e invocate ad alta voce da questa coraggiosa donna, in un momento così tanto delicato della sua vita.
<< Allah! Allah! iufh gohrepdg eraghv pihsgv Allah! Allah! bv eorugoweshg oug o Allah! Allah! >>
La situazione è stata per tutto il tempo sotto controllo ma evidentemente le urla di dolore (ahimè del tutto legittime poveretta) arrivavano spesso alle orecchie del mio autista che, concentratissimo e diviso da noi da una finestrella, ogni tanto si voltava (ahahah!) per scrutare come andava. Le sue facce... credo proprio che me le ricorderò per sempre!
Caro Beppe... Paul e Linda stanno cantando The Back Seat of My Car, il disco è alla fine, io me ne vado a letto e tu quel giorno, fattelo dire, sei stato meglio di un pilota di formula uno!
L'ultimo pezzo te lo dedico.
Vorrei scrivere di quella bella donna turca, in procinto di partorire e soccorsa a domicilio da me e dal mio amico nonché collega autista, come ho già accennato, pochi giorni fa; una volta arrivati sul posto, valutata e preso atto che la comunicazione sarebbe stata impossibile (la donna, sola in casa, non parlava una sola parola d'italiano...) e che il parto era quasi imminente (questione di minuti!), decido di trasportarla abbastanza velocemente (gulp!) per la sala parto (darà alla luce una bimba cinque minuti dopo il nostro arrivo!).
Ventuno chilometri di pura passione interreligiosa, tecnica e scaramanzia. E mentre Paul&Linda cantano e suonano la traccia numero 5, Uncle Albert/Admiral Halsey, anche loro sotto tuoni, fulmini e una pioggia battente, io ho ancora nelle orecchie le preghiere incessanti e invocate ad alta voce da questa coraggiosa donna, in un momento così tanto delicato della sua vita.
<< Allah! Allah! iufh gohrepdg eraghv pihsgv Allah! Allah! bv eorugoweshg oug o Allah! Allah! >>
La situazione è stata per tutto il tempo sotto controllo ma evidentemente le urla di dolore (ahimè del tutto legittime poveretta) arrivavano spesso alle orecchie del mio autista che, concentratissimo e diviso da noi da una finestrella, ogni tanto si voltava (ahahah!) per scrutare come andava. Le sue facce... credo proprio che me le ricorderò per sempre!
Caro Beppe... Paul e Linda stanno cantando The Back Seat of My Car, il disco è alla fine, io me ne vado a letto e tu quel giorno, fattelo dire, sei stato meglio di un pilota di formula uno!
L'ultimo pezzo te lo dedico.
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