Questo blog è nato una ventina di anni fa! Ha fatto a cazzotti con i primi guestbook, i primi "siti", con i vari forum ed oggi è bullizzato dai social molto più "veloci" e alla moda.. ma tutto sommato, nonostante mille cose successe, qualche cicatrice e gli acciacchi del tempo, rimane ancora in piedi! Respect!

05 ottobre 2014

Sindaco avvisato murales salvato


La notizia del murale di Banksy rimosso dal Consiglio locale di Clacton On Sea, nella regione inglese dell'Essex, contea dell'Inghilterra orientale, ha scatenato in me un vortice di teorie complottistiche senza precedenti; pari a quelle che hanno messo in discussione lo sbarco sulla luna! Il sosia di Paul Mc Cartney! La morte di JFK! La terra piatta!

Perché un ristretto numero di persone facenti parte del Consiglio di una cittadina di 53000 abitanti dovrebbe decidere, in pochissimo tempo, forse in una notte, di cancellare un'opera potenzialmente vantaggiosissima per tutta la comunità: un murales di Banksy, artista fra i maggiori esponenti della street art, stimato, conteso e conosciuto in tutto il mondo?

Cosa può spingere a compiere tale gesto? Negligenza? Ignoranza? O addirittura razzismo?

Ottobre 2014. Clacton On Sea, Inghilterra. 
E' notte.

Un murale, opera di un famoso artista di livello mondiale, con un uccellino esotico e dei piccioni con gli striscioni anti immigrati (”I migranti non sono benvevuti”, ”Tornatene in Africa”, ”Stai lontano dai nostri vermi”) è stato cancellato in circostanze misteriose. Questi i fatti (accadde una cosa simile anche a Napoli nel 2010... ). Chi potrebbe essere stato stato e soprattutto... Perché?

Le ipotesi.

a) Buona parte dei componenti del consiglio di Clacton On Sea sono iscritti al partito animalista europeo: si è deciso quasi all'unanimità di cancellare il murales del famoso artista perché metteva in pericolo la sopravvivenza di tutti gli uccellini esotici della zona, al fine di evitare comportamenti emulativi da parte di tutti i piccioni della contea di Clacton on Sea.

b) Il Sindaco di Clacton on Sea, noto conservatore, possiede una piccola ditta, guarda caso denominata "Graffiti Removal and Cleaning Surfaces". In essa ci lavora il fratello gemello, soprannominato Dakota Rain, gran lavoratore e noto in paese per essere stato tra gli hippie più famosi della costa negli anni '60 ma, come dire, oggi segnato oltre che un po' dal tempo, anche da strane sostanze che, al solo nominarle, da sempre agitano le coscienze conservatrici e tradizionaliste degli abitanti di Clacton On Sea.
Il compito di cancellare lo scomodo murales è stato affidato a lui. Il lavoro è stato ottimo, come la pubblicità del resto. Ma Dakota Rain, scoperto il beffeggio, non l'ha presa benissimo e oggi nutre sete di vendetta.
Sindaco avvisato murales salvato.

c) E' stato lo stesso Bansky a cancellarlo nella notte, travestito da assessore, onde evitare la figuraccia, una volta accortosi di aver sbagliato la città: il vero obiettivo infatti, era un muro del molo di Southend On Sea... distante solamente 58,2 miglia da quello di Clacton On Sea! Una copertura perfetta... e la BBC ci è cascata in pieno!

... E se il nome fosse più importante dell'arte?

Se a davvero nessuno, prima di compiere tale gesto, fosse venuto in mente che tale opera avrebbe potuto appartenere a uno degli artisti più famosi al mondo ("non sapevano") e oggi si stia mangiando le mani (le dichiarazioni postume lo fanno davvero pensare...)?

Un lettore del Post scrive: "Credo che il gioco a cui ha dato vita Bansky con questo murale sia in realtà molto più sottile di quanto (non) sembri: se il Consiglio locale lo avesse lasciato, ciò avrebbe significato implicitamente un'ammissione di colpevolezza, come a dire "sì, ci riconosciamo nei piccioni stupidi e razzisti"; cancellandolo, si attirano le (giuste) critiche da mezzo mondo".
Chapeau.

Ma la cosa più triste, forse rimane il fatto che un gruppo di cittadini locali si sia ritenuta "offesa" dall'opera costringendo l'amministrazione a cancellarla: Miopi piccioni che non sono mai usciti dal loro orticello contro il valore culturale e sociale della diversità.

Viva Bansky.

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