Quello che mi è arrivato, stasera, di primo acchito, dopo aver visto al cinema La Trattativa di Sabina Guzzanti:
a)Alcune cariche istituzionali fra le più alte del nostro Stato, sono emerse dal film come figure molto più ignobili degli stessi mafiosi.
b)La parte di film (purtroppo tutta realtà) dove si racconta del rapporto confidenziale tra Luigi Ilardo e il colonnello Riccio è stata, a mio avviso, la più significativa dell'intero lavoro; Peccato per l'esito degli eventi e che rabbia e amarezza!
c)Il Ros dei Carabinieri, come tanti altri, non c'hannno fatto una gran figura... anzi.
Il film (un po' metacinema, un po' documentario, un po' teatro...) è molto chiaro e scorrevole (nonostante gli spiacevoli fatti e le persone tirate in ballo nell'arco più o meno di quarant'anni). Personalmente è come se, grazie ad esso, sia riuscito a schiarirmi alcuni punti che fin da bambino (nel '92, anno delle stragi, avevo solo dieci anni... ) mi erano rimasti poco chiari pur consapevole che per vent'anni mi hanno accompagnato nel bene e nel male. E questo, indipendentemente da come la si pensa, è un fatto sicuramente positivo.
Penso che da una quindicina/decina di anni internet, così come una sempre più vasta pluralità mediatica a disposizione, nuovi strumenti di condivisione/produzione per non parlare dell'era "Web2.0", hanno favorito e favoriscono a tutt'oggi una sempre più numerosa massa "critica" di persone, davvero stimolante per la sopravvivenza e la difesa di "democrazie" sane e consapevoli. Questi film, così come tanti altri "impegni" prodotti nel mondo, ne sono esempi lampanti.
Grazie dunque a Sabina Guzzanti, alla sua squadra e a tutti gli ostacoli aggirati con soluzioni innovative (ricostruzioni, licenze registiche, supposizioni al limite della realtà... )
Un film che può piacere o meno; di certo non lascia indifferenti.
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