Sebastien Norblin - Donnant la sépulture à Polynice |
Antigone aveva due fratelli: uno combatté per il re, l'altro contro.
Entrambi morirono.
Il corpo del fratello traditore avrebbe dovuto rimanere insepolto, sotto il sole cocente, ed essere sbranato dalle bestie.
La violazione dell’ordinanza reale era punita addirittura con la morte. Oltre ad essere un oltraggio, la mancata sepoltura significava per il mondo greco l’impossibilità di accedere al mondo dei morti, quindi di mettere in pace la propria anima.
La violazione dell’ordinanza reale era punita addirittura con la morte. Oltre ad essere un oltraggio, la mancata sepoltura significava per il mondo greco l’impossibilità di accedere al mondo dei morti, quindi di mettere in pace la propria anima.
Antigone si ribellò a tutto ciò, lottando appassionatamente per far si che anche il fratello traditore ricevesse degna sepoltura.. compiendo cioè un'azione spinta dall'amore e dalla compassione umana, perché ritenuta "giusta" seppur, ragionevolmente parlando, la legge imposta dal potere autoritario la considerasse sbagliata (diritto positivo).
Violando le prescrizioni contenute nell’editto quindi, Antigone diede una parziale sepoltura al cadavere. Per questo venne imprigionata e lasciata morire.
Antigone era certa di aver fatto la cosa giusta in quanto nessuna legge umana, neppure un ordine del re, poteva contrariare certi principi spinti dall'animo umano. Nessuno poteva impedire la sepoltura di un corpo, anche se questo apparteneva a un traditore, a un povero, a un nemico; nessuno poteva vietare ad una sorella di seppellire il proprio fratello.
Che cosa ci insegna, da così lontano, questa bellissima e coraggiosa donna di nome Antigone?
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