Spesso mi chiedo che cosa sia l'umore.
Siamo davvero sicuri che l'umore sia imposto, generato da fattori esterni quali amici, amore, famiglia, lavoro, vita? O forse è semplicemente un nostro capriccio?
Forse è solo una voglia, un voler essere diversi per poche ore da quello che si è sempre.
Forse gli umori corrispondono sempre a dei cambiamenti.
Piccoli o grandi che siano, percepibili o non.
L'importante, credo, sia essere bravi a scovarli, a riconoscerli.
C'è chi gira il mondo e non si ferma mai.
Alcune di queste vorrebbero fermarsi, saturi di stress, vorrebbero dire stop. E cambiare vita, resettare tutto. Altri ancora, i veri vacanzieri, senza vivere con l'agenda ricca di impegni, senza una o due vacanze all'anno, senza un biglietto per Barcellona, Dublino, Mosca, Milano, Londra, Berlino, Ney York, non riuscirebbero a stare. La loro vita è un eterno viaggio alla scoperta delle cose, colori, paesaggi, persone, esperienze.
Sono indomabili, animali da viaggio. Pronti a tutto.
E sono felici così.
A ogni vacanza corrisponde un cielo da ricordare.
Album ricchi di foto con mille cieli diversi.
Il cielo di Sidney, il cielo ed il mare delle Canarie, il cielo della Sicilia, del Kenya.
Ogni cielo ha il suo colore ed il suo sorriso quando si è felici.
Poi ci sono i pendolari. Loro si che viaggiano davvero tutto il giorno; nel senso che la loro giornata inizia alle cinque del mattino e finisce alle otto di sera, per raggiungere e tornare dal posto di lavoro a 60, 100, 150km (e chi abita nel raggio di una metropoli può capire), ma che se potessero scegliere rinuncerebbero a molte cose pur di fermarsi una attimo.
Spesso li vedi pregare il cielo in attesa della fine della giornata.
Non vedono l'ora di aprire la porta di casa e ritrovare il proprio calore.
Ci sono poi persone che salgono su di un aereo tre, quattro volte al giorno.Trascorrono la maggior parte del tempo più in volo che con i piedi a terra. E non per una vacanza, ma di routine, per lavoro.
Hanno in mano un cellulare ed in tasca un palmare. La rubrica ricca di numeri, centinaia di numeri, centinaia di persone, centinaia di vite, parole, racconti ,soldi, firme, contratti.
Ogni tanto guardano il cielo e lo vedono trafitto dalle punte dei grattacieli.
Ed il cielo non è contento, anzi ha un pessimo umore.
E' grigio.
Alcuni, non tutti certo, sputtanano migliaia di euro al giorno, vestono firmati sempre. Non si chiedono mai come sta il mondo; l'unico che conoscono e che gli interessa davvero gira sempre e solo intorno a loro. Vanno sempre a duecento all'ora, lavorano in grandi città, la loro macchina si chiama taxi e sono perennemente in debito con il tempo. Perennemente.
A me succede invece di essere in macchina, in treno, in aereo.
Uno sguardo fuori dal finestrino ed il mondo mi sembra mio.
Di colpo cambio umore così, grazie al cielo.
Sono in bici, di fretta. Ho dei compiti da portare a termine e la mia musica mi accompagna.
Appena sveglio mi programmo la giornata,
e tutto deve filar liscio come voglio io.
Nessun intoppo, nessun ostacolo.
Domani mattina dimettiamo dalla rianimazione Maria Luisa.
Poco più di in mese fa il suo cervello è andato in tilt e lei, di colpo,
si è fermata.
Pronto soccorso più vicino, tac positiva, emorragia, fax a Parma,
la neurochirurgia dice di si, "la prendiamo",
si chiamano i reperibili, si accende l'ambulanza ed in mezz'ora si arriva a Parma. Maria Luisa sale in sala operatoria, si esegue l'intervento,
si riduce la massa e poco dopo si scende in rianimazione neurochirurgica.
Dopo qualche giorno sono loro a chiamare i propri reperibili;
tocca a loro mettere in moto la propria ambulanza e riportare Maria Luisa alla rianimazione più vicina al suo luogo di residenza.
Si ritorna quindi a Castello.
Un mese abbondante da noi, sostituita tracheostomia,rimosso sondino naso gastrico, posizionata PEG, e domani Maria Luisa riparte per un centro di riabilitazione neuro cognitiva, a Montescano.
Lì i parenti cercheranno di farla rimanere il più possibile e poi,
e poi chissà..
A volte era contattabile, ti guardava, accennava qualche cosa.
Altre volte non apriva neppure gli occhi.
La sua malattia la portava da qualche altra parte,lontano da tutto e da tutti.
Lontana dal marito, dal figlio.
Venivano a trovarla tutti i giorni.Persone straordinarie.
Persone buone, gentili.
Mi hanno dato sempre l'impressione di vivere il loro dolore con molta dignità.
E sembra una cosa banale ma non lo è. Affatto.
Mi sono affezionato a Maria Luisa.
E' una donna molto minuta, piccolina.
Spero davvero con tutto il cuore che la riabilitazione le possa un po' servire.
Dove lavoro io, i letti hanno di fronte una grande vetrata che guarda il cielo.
Maria Luisa, in questo periodo di tempo trascorso da noi,
immobilizzata nel letto,
ha fissato il cielo per giorni interi.
1 commento:
sono sicura che Maria Luisa spesso il cielo lo ha guardato attraverso i tuoi occhi.
grazie per averci fatto riflettere un pò.....
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