Ho visto un cuore. L'ho visto pulsare.
Tutto grazie a tre chirurghi provenienti da Bologna, durante un espianto di organi.
Tutto grazie alla vita donata da Angela.
Una vita ed un cuore di più di ottanta anni.
Essa quel giorno, l'ultimo giorno, ha vissuto qualcosa di incredibile.
Angela è morta cerebralmente nel pomeriggio. Contemporaneamente veniva attivata la procedura d'espianto multiorgano.
Il cuore pulsava ancora, anche quando è entrato in sala operatoria, anche quando, aprendo il torace, tutti riuscirono a vederlo.
Instancabile, questo cuore stava battendo da più di ottanta anni ed ora qualcuno lo stava mettendo a nudo.
Nonostante tutto, questo cuore non se la prendeva e batteva ancora, pulsava regolare senza nessun intoppo e grazie ad esso avrebbe permesso, da lì a poco, l'espianto di organi che sarebbero poi partiti per varie destinazioni e poco dopo trapiantati.
A questo cuore gli si chiedeva di fare un ultimo sforzo: reggere l'intervento e regalare una grande speranza a persone in condizioni critiche disperse in chissà quale zona d'Italia.
Grazie ad esso, queste persone a breve avrebbero ricevuto una telefonata e la loro resistenza sarebbe stata finalmente premiata.
Bisogna pensare, riflettere sulla vita di questo cuore. Di Angela.
Angela è nata più di ottanta anni fa'. Probabilmente è nata in casa, in campagna, come contorno un 'italia acciaccata dalla guerra, povera, ma ricca di grandi persone, umane, dignitose, fatta di gente che si rimboccarono le maniche e che ebbero la forza di resistere e RICOSTRUIRE l'Italia. Quel paese che, nonostante tanti problemi, è ancora libero. E vuol dire tanto.
Probabilmente anche questo cuore ha iniziato fin da subito ad amare i propri creatori, i propri genitori, è sicuramente cresciuto con l'affetto dei nonni, zii, amici. Ha permesso ad Angela di parlare dopo qualche mese, di alzarzi in piedi, di camminare, di sorridere e scherzare, di giocare e farsi male e poco dopo rialzarsi e sorridere come se niente fosse. A conosciuto i primi dolori, i primi pianti. Ha iniziato ad andare a scuola, la sua mente si è evoluta, si è fatta un pensiero delle cose, ha sviluppato idee, concetti, ha sviluppato una personalità, un pensiero critico delle cose. Ha conosciuto i primi amici, le prime amiche, i primi amori. Gli anni passavano e le emozioni aumentavano proporzionalmente. Angela probabilmente si è innamorata, e' stata corteggiata, e' stata conquistata ed in lei e' cresciuto l'amore per un'altra persona. Questo amore ha creato un'altra vita. Angela non era più una bambina nè una ragazza, ma è diventata con gli anni una donna, una mamma. Ed allora la vita è ricominciata, il figlio, la casa, il lavoro.
Ha resistito a dolori, ha resistito alla vita, ma è andata avanti, probabilmente è diventata nonna, si è coccolata il nipotino, l'ha riempito di vizi, grazie a sacrifici e a tanti sforzi, grazie alla propira vita, essa ha garantito a tutti un futuro migliore. Ha cresciuto prima suo figlio, poi suo nipote, rendendoli delle persone civili, responsabili, educate, con una propria personalità, forti di credere a trasmettere gli stessi valori alle future generazioni, ai propri figli, senza permettere di spezzare la catena della vita.
La vita, la vita di Angela è stata un anello fondamentale che lega l'intera ricchezza della complessa umanità.
Poi Angela è entrata in sala operatoria, cerebralmente morta, ma viva. Viva e con un'ultima missione, RESISTERE.
Resistere le ultime quattro, cinque ore. Permettere ai chirurghi di espiantare fegato, reni.
Rimanere viva fino a quel momento.
Donare la propria vita, da quel momento.
E tutti lo guardarono il suo cuore dall'alto battere regolare e sapevi che esso era assistito da tanta chimica, da tanti macchinari, da tanti farmaci, ma lo vedevi resistere implacabile. Come se Angela lo sapesse. Come se stesse resistendo con le ultime forze.
Stava resistendo come se fosse al corrente che sarebbe stato l'ultimo sforzo, l'ultima battaglia di una vita durata più di ottanta anni; l'ultimo regalo donato all'umanità. E quando i chirurghi dissero che poteva bastare, che si poteva staccare tutto, il suo cuore, dopo tanta fatica, DOPO UNA VITA
si è fermato.
Angela ha finito di esistere, ha finito gloriosamente di resistere.
Ma Angela VIVE, nel suo fegato, nei suoi reni. Pronti per partire e attraversare velocemente l'italia, ed essere trapiantati in giovani persone alla quale la propria vita, grazie ad un'altra gloriosa esistenza, da quel giorno è ricominciata.
Concedersi così tanto, donarsi in questo modo, come completamento finale della propria esistenza, vuole dire vivere nel modo più assoluto, più alto, fino all'ultimo, fino a quell'ultimo attimo di pura, gloriosa ed emozionante voglia di resistere e di vivere in altri, regalandosi un magnifico destino.
Di lasciare il segno, alla storia, all'umanità,
in nome di Dio.
Tutto grazie a tre chirurghi provenienti da Bologna, durante un espianto di organi.
Tutto grazie alla vita donata da Angela.
Una vita ed un cuore di più di ottanta anni.
Essa quel giorno, l'ultimo giorno, ha vissuto qualcosa di incredibile.
Angela è morta cerebralmente nel pomeriggio. Contemporaneamente veniva attivata la procedura d'espianto multiorgano.
Il cuore pulsava ancora, anche quando è entrato in sala operatoria, anche quando, aprendo il torace, tutti riuscirono a vederlo.
Instancabile, questo cuore stava battendo da più di ottanta anni ed ora qualcuno lo stava mettendo a nudo.
Nonostante tutto, questo cuore non se la prendeva e batteva ancora, pulsava regolare senza nessun intoppo e grazie ad esso avrebbe permesso, da lì a poco, l'espianto di organi che sarebbero poi partiti per varie destinazioni e poco dopo trapiantati.
A questo cuore gli si chiedeva di fare un ultimo sforzo: reggere l'intervento e regalare una grande speranza a persone in condizioni critiche disperse in chissà quale zona d'Italia.
Grazie ad esso, queste persone a breve avrebbero ricevuto una telefonata e la loro resistenza sarebbe stata finalmente premiata.
Bisogna pensare, riflettere sulla vita di questo cuore. Di Angela.
Angela è nata più di ottanta anni fa'. Probabilmente è nata in casa, in campagna, come contorno un 'italia acciaccata dalla guerra, povera, ma ricca di grandi persone, umane, dignitose, fatta di gente che si rimboccarono le maniche e che ebbero la forza di resistere e RICOSTRUIRE l'Italia. Quel paese che, nonostante tanti problemi, è ancora libero. E vuol dire tanto.
Probabilmente anche questo cuore ha iniziato fin da subito ad amare i propri creatori, i propri genitori, è sicuramente cresciuto con l'affetto dei nonni, zii, amici. Ha permesso ad Angela di parlare dopo qualche mese, di alzarzi in piedi, di camminare, di sorridere e scherzare, di giocare e farsi male e poco dopo rialzarsi e sorridere come se niente fosse. A conosciuto i primi dolori, i primi pianti. Ha iniziato ad andare a scuola, la sua mente si è evoluta, si è fatta un pensiero delle cose, ha sviluppato idee, concetti, ha sviluppato una personalità, un pensiero critico delle cose. Ha conosciuto i primi amici, le prime amiche, i primi amori. Gli anni passavano e le emozioni aumentavano proporzionalmente. Angela probabilmente si è innamorata, e' stata corteggiata, e' stata conquistata ed in lei e' cresciuto l'amore per un'altra persona. Questo amore ha creato un'altra vita. Angela non era più una bambina nè una ragazza, ma è diventata con gli anni una donna, una mamma. Ed allora la vita è ricominciata, il figlio, la casa, il lavoro.
Ha resistito a dolori, ha resistito alla vita, ma è andata avanti, probabilmente è diventata nonna, si è coccolata il nipotino, l'ha riempito di vizi, grazie a sacrifici e a tanti sforzi, grazie alla propira vita, essa ha garantito a tutti un futuro migliore. Ha cresciuto prima suo figlio, poi suo nipote, rendendoli delle persone civili, responsabili, educate, con una propria personalità, forti di credere a trasmettere gli stessi valori alle future generazioni, ai propri figli, senza permettere di spezzare la catena della vita.
La vita, la vita di Angela è stata un anello fondamentale che lega l'intera ricchezza della complessa umanità.
Poi Angela è entrata in sala operatoria, cerebralmente morta, ma viva. Viva e con un'ultima missione, RESISTERE.
Resistere le ultime quattro, cinque ore. Permettere ai chirurghi di espiantare fegato, reni.
Rimanere viva fino a quel momento.
Donare la propria vita, da quel momento.
E tutti lo guardarono il suo cuore dall'alto battere regolare e sapevi che esso era assistito da tanta chimica, da tanti macchinari, da tanti farmaci, ma lo vedevi resistere implacabile. Come se Angela lo sapesse. Come se stesse resistendo con le ultime forze.
Stava resistendo come se fosse al corrente che sarebbe stato l'ultimo sforzo, l'ultima battaglia di una vita durata più di ottanta anni; l'ultimo regalo donato all'umanità. E quando i chirurghi dissero che poteva bastare, che si poteva staccare tutto, il suo cuore, dopo tanta fatica, DOPO UNA VITA
si è fermato.
Angela ha finito di esistere, ha finito gloriosamente di resistere.
Ma Angela VIVE, nel suo fegato, nei suoi reni. Pronti per partire e attraversare velocemente l'italia, ed essere trapiantati in giovani persone alla quale la propria vita, grazie ad un'altra gloriosa esistenza, da quel giorno è ricominciata.
Concedersi così tanto, donarsi in questo modo, come completamento finale della propria esistenza, vuole dire vivere nel modo più assoluto, più alto, fino all'ultimo, fino a quell'ultimo attimo di pura, gloriosa ed emozionante voglia di resistere e di vivere in altri, regalandosi un magnifico destino.
Di lasciare il segno, alla storia, all'umanità,
in nome di Dio.
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