Sono in ambulatorio quando arriva Taraf.
Senza il pollice. Piccolo incidente sul lavoro, dito amputato.
Glielo appoggio avvolto in una garza sterile, sul carrello e ci dedichiamo alla ferita.
Taraf non è italiano, è un muratore che lavora dalle dieci alle tredici ore al giorno. Stipendio dignitoso, la famiglia al sicuro qui in Italia (si fa per dire con i tempi che corrono), paga le tasse, rispetta le leggi, un onesto cittadino. Non ha dolore.
In compenso ha due lunghi baffi, un viso paffuto, una pelle ruvida, secca, dura. E' vestito pesante, con le grandi scarpe antinfortunistiche gli faccio segno di salire sul lettino, a breve provvederò a disinfettare quello che rimane del dito. Gli prendo una vena, gli infondiamo liquidi, eseguo gli esami pre-operatori.
A breve si cercherà di riattaccargli il pollice in sala-ortopedica.
E' spaesato ma nonostante tutto è tranquillo, mugugna a bassa voce, continua a chiedersi che ne sarà del suo suo dito.
Mi giro per prendere il disinfettante e improvvisamente con la coda dell'occhio vedo un'ombra nera che esce frettolosa dall'ambulatorio. Penso che quella cosa nera sembrava proprio ad un gatto.
Mi son sempre piaciuti i gatti. A casa ne ho tanti e la cosa mi fa semplicemente sorridere ed allo stesso tempo rimango di stucco.
Come ha fatto un gatto ad entrare in pronto soccorso?
Non importa decido di chiamare ed avvisare la coordinatrice e mentre cerco di arrivare al telefono mi accorgo che il dito, appoggiato poco prima sul carrello, non c'è più.
Mi giro frettolosamente verso Tarif che con la bocca aperta e ridendo a crepapelle mi urla che il gatto ha in bocca il suo dito.
"AHH RAGAZZOOO, RAGAZOOO PER TUTTTE LE CORNAAA
L MIO DITOOO! IL MIO DITO!
DIAVOLO IMPESTATO E' FINITO NELLA BOCCA DI QUEL MOSTRO,
DI QUEL GATOOO!!!"
Io ed il medico apriamo di colpo la porta dell'ambulatorio...allarme generale...
"FERMATE QUEL GATTOOOOOOOO!!"
"FERMATE QUEL GATTOOOOOOOO!!
HA IN BOCCA IL POLLICE DEL PAZIENTEEEE!!"
Di colpo tutto il corridoio si gira e letteralmente senza parole infermieri, medici, pazienti rimangono sbigottii. Nessuno muove un ciglio, tutti in preda allo stupore, che come un pugno nello stomaco ti lascia senza fiato, nessuno come detto, fa una mossa ma io con la coda dell'occhio lo vedo girare di colpo nell'altro ambulatorio..
Mi precipito scavalcando tutto e tutti. Arrivo prima degli altri che come dei pazzi mi rincorrono ma arrivo prima, di colpo entro in ambulatorio ma lo vedo fare un salto incredibile appoggiandosi sul davanzale della finestra che guarda dal terzo piano. Il gatto in meno di un batter di ciglio esce dalla finestra ma lo inseguo e non mollo e dopo essermi spezzato la schiena riesco a salire anch'io sul davanzale e lo vedo velocemente a gattoni dirigersi verso il cordolo con il pollice ben visibile nelle fauci. Afferro quindi i cavi che percorrono il cordolo per farlo spaventare ed intimidirlo ma....
NOOOOOOOOOOOO!
Il gattaccio perde l'equilibrio e cade dentro un grande bidone dell'immondizia.
Disperato con il fiato sul collo e i passi frenetici che si fanno sempre più vicini dei colleghi che sento raggiungere sempre più velocemente in l'ambulatorio dove mi trovo, decido di lanciarmi nel vuoto alla ricerca del pollice perduto.
Mi sveglio stordito avvolto da decine e decine di sacchi dell'immondizia con il gatto sulla pancia che si lecca i baffi e la parte distale del pollice di Taraf che ancora si vede uscire dalla bocca. Come un falco cerco di acchiapparlo con le mani ma ancora una volta mi sfugge uscendo velocemente dal bidone e salendo sull'ambulanza parcheggiata a poca distanza e che in quel momento aveva il portellone posteriore aperto. Guardo INCREDULO la finestra dalla quale ho fatto l'incredibile salto nel vuoto...che cazzo di giornata penso...d'un tratto vedo spuntare una decina di persone, che conosco e riconosco molto bene, dalla finestra che poco prima mi vide protagonista dell'incredibile volo.
Notai il primario, i miei colleghi, la vigilanza, i parenti...
"PRENDETELOOOO, PRENDETE QUEL DIAVOLO DI GATTOOO!!!!"
Una volta ripreso esco dal cassonetto della spazzatura e mi dirigo verso il portellone posteriore dell'ambulanza, lo vedo sul sedile del vano sanitario che si gratta, il gattaccio malefico è lì a pochi passi da me ma ma che succede!! Incredibile! salgono due colleghi davanti al vano guida e, non accorgendosi dei due ospiti, nel giro di pochi minuti tutti e quattro (compreso il gatto) siamo diretti chissà dove, a tutta birra ed a sirene accese, assordanti come cannonate che spaventano non poco il furbo micione che inizia a scapparmi da tutte le parti. Oramai è una guerra a due e rimango implacabile con un'unica certezza: eseguire il mio ultimo intervento infermieristico della carriera:
ACCHIAPPARE QUEL GATTO MALEFICO!
Che infatti mi sfugge appena l'ambulanza si ferma approfittando della finestrella che apre al vano guida e, con un balzo, esce dal mezzo lasciando a bocca aperta i due colleghi.
Apro il portellone posteriore per proseguire l'incredibile avventura quando non credo ai miei occhi: siamo davanti al canile comunale!!
Come se non bastasse vedo il gatto scavalcare il cancello...è finita penso...ma quando vedo arrivare in lontananza due taxi a tutta velocità, con il terrore di essere licenziato in tronco dal direttore generale nel giro di qualche minuto di lì a breve, sapendolo sicuramente passeggero su uno di essi, insieme alla più alta dirigenza aziendale, decido di provare a giocarmi tutte le mie ultime carte e, implacabile, entro.
Il gatto percorre le piccole viuzze del canile, circondato da infiite gabbie con all'interno centinaia di affamati cani, paragonabili a diavoli alla sola vista del gatto e che se avessero potuto scaraventarsi su di esso, del povero micio ruba-pollici, ne sarebbe rimasto solo i peli.
E del dito neanche l'osso.
Lo rincorro velocemente ma è difficile mantenere il passo, inizio a boccheggiare, penso all'incredibile giornata della quale, ahimè, ne sono diventato l'artefice, mi guardo la divisa che da bianca è oramai grigia..e quando tutto sembrava impossibile..il gatto con un balzo sale sul ramo di un albero e, nel farlo, molla la presa lasciando cadere per terra il pollice di Taraf.
Come Cannavaro che ai mondiali alza la coppa del mondo mi avvicino al dito e con un gesto eroico afferro il pollice e lo alzo in cielo, scoppio poi in lacrime dalla gioia.
"Taraf si merita il suo pollice". "Taraf avrà il suo pollice", ripenso continuamente.
Arrivano gli altri, tutti davvero tutti si complimentano per la mia tenacia ed il mio coraggio.
Il direttore generale con passo lento e felpato, mi si avvicina sorridendo a braccia aperte e mi promette la cattedra alla facoltà di infermieristica e la firma garantita in serata del contratto per il ruolo di coordinatore infermieristico di tutti i coordinatori infermieristici.
Non credo alle mie orecchie. Non ci posso credere.
Velocemente mi fanno salire sulla più veloce automedica che l'azienda dispone e quando è l'ora di partire dal finestrino intravedo il gattone che mi osserva sbadigliando.
Taraf avrà il suo pollice. Ripenso continuamente.
Una volta arrivati nel parcheggio aziendale, saliamo le scale della palazzina, a passo veloce verso l'ascensore, saliamo verso il terzo piano ci dirigiamo verso l'ambulatorio dove avevamo lasciato Taraf ..siamo a pochi passi..
<<Taraf!>> lo chiamo ad alta voce..
<<Ecco finalmente il tuo dito...non hai idea...>>
Dietro alle mie spalle tutto il reparto felice, pieno d'orgoglio e deontologicamente pulito, con un grosso sorriso sulle labbra, fa cenno a Taraf che tutto è ormai a posto. Taraf in compenso è più divertito di prima.
Lo abbiamo lasciato che rideva a crepapelle. Lo ritroviamo con le lacrime che ancora ride, ride, ride.
Il silenzio avvolge la sala quando improvvisamente Taraf accenna due parole decidendosi a parlare..
"ah..ah....dottore..ah ah"
singhiozza dal ridere...
"..dottore..sono allergico ai gatti..ah ah..il dito potete tenervelo..ah ah..".
2 commenti:
era un sogno vero ????
era sicuramente un sogno!!! visto che il pronto soccorso è al piano terra...
A spidergattt!!!
Anto
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