Questo blog è nato una ventina di anni fa! Ha fatto a cazzotti con i primi guestbook, i primi "siti", con i vari forum ed oggi è bullizzato dai social molto più "veloci" e alla moda.. ma tutto sommato, nonostante mille cose successe, qualche cicatrice e gli acciacchi del tempo, rimane ancora in piedi! Respect!

25 marzo 2010

stammi dannatamente lontano

C'è una foto che mi tormenta da giorni.

Ogni volta che la guardo conto le sue mosche;
Sono quattordici.

Colpa di Anna Giulia; Se non l'avesse fatta in bianco e nero sarebbe più facile.
Vedreste i loro tipici vestiti colorati, i denti bianchissimi, la rossa terra ricoperta di paglia gialla o di erba verdissima. Vedreste quella fantastica luce africana invadere la scena, quello splendido cielo azzurro, vi sentireste avvolgere da quel calore così intenso, così profumato. Sentireste il sole caldo scaldarvi la faccia. Sarebbe poi stata ancora più simpatica se il bimbo che fa la linguaccia fosse stato a colori, ci farebbe perfino sorridere teneramente.

A me fanno schifo. Odio tutto ciò che li circonda.
Colpa anche mia. L'anno scorso scattavo foto in continuazione. Dei bambini notavo i loro tipici vestiti colorati, i denti bianchissimi, la rossa terra ricoperta di paglia gialla e l'erba verdissima. Mi stupivo della luce del sole africano, di quello splendido cielo azzurro, del suo calore, che mi scaldava la faccia e di altre mille cazzate.

Ho fatto vedere decine di foto ad un sacco di gente e nella maggior parte di esse sono nascoste decine di tranelli mentali. Sono slogan, pubblicità, immagini d'un mondo capovolto e percepito da noi in modo contorto ma in realtà dannatamente povero.

Ecco perchè questa foto è una tortura.
La guardi una volta e sai che te la ricorderai per sempre.
Quel fantastico bianco e nero nasconde le cose belle.
E' un ottimo filtro di cazzate. Ed io di solito sono abbastanza bravo a raccontarle.

Vedo vestiti bucati e sudici. Probabilmente sono gli stessi da settimane. I denti sono cariati, la bocca assediata da batteri. La pelle sporca e puzzolente tanto da richiamare decine di mosche. La terra rossa perennemente arida e polverosa; Il cielo azzurro spesso senza una nuvola; Senza pioggia per mesi si crea presto siccità, che vuol dire povertà, che vuol dire miseria, fame, malattia, morte.

Non è giusto che una giovane ragazza gravida venga caricata su spalle robuste e trasportata su una barella di legno e che ci metta quasi cinque ore per arrivare alla più vicina clinica, riuscendoci solamente grazie alla forza ed alla volontà dei suoi parenti.

Non è giusto visitare una bimba malnutrita di sette anni; Che non ne dimostra in realtà uno. La osservi e capisci presto che non è capace di parlare, capisci presto che non è capace di camminare. Gli fai un semplice esame e la trovi in grave insufficienza renale, anemica, alla stremo delle forze. Capisci presto che non puoi fare nulla. Pensi che morirà presto. Lo pensi, ma non lo dici al padre ventenne che si è fatto due ore di strada per una semplice pappina. Non se lo merita.

Non è giusto che i bambini siano ricoperti di mosche.

Riguardo la foto e le riconto.
Sono quindici.



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