Questo blog è nato una ventina di anni fa! Ha fatto a cazzotti con i primi guestbook, i primi "siti", con i vari forum ed oggi è bullizzato dai social molto più "veloci" e alla moda.. ma tutto sommato, nonostante mille cose successe, qualche cicatrice e gli acciacchi del tempo, rimane ancora in piedi! Respect!

23 dicembre 2010

Respingimenti, il grande equivoco - repubblica.it


Crollano gli arrivi via mare nei paesi del Mediterraneo; Italia, Grecia, Malta, Cipro, e con loro anche le domande d’asilo.

In Italia saranno in molti ad accogliere questa notizia con grande soddisfazione, come la fine dell’annoso problema dei “clandestini”, continuando quindi ad alimentare una mistificazione che va avanti da anni. Anzi, si parlerà di “grande successo”. Ma le cose non stanno così, non è tutto oro quello che luccica.

Arrivano meno gommoni sulle coste italiane, è vero, ma non vi sono per questo meno immigrati irregolari. Questi entrano in Italia comunque, come sempre, con un volo o via terra e un normale visto. Poi però allo scadere di questo non se ne vanno, rimangono. In inglese si chiamano overstayersNessuno li vede e per questo non se ne parla.

Quello che è cambiato è altro. Le persone in fuga dalle guerre, dalle violazioni dei diritti fondamentali, dalle persecuzioni, quelle appunto che arrivavano prevalentemente via mare, non riescono più a giungere sulle coste italiane e a chiedere protezione attraverso una domanda d’asilo.

“L’Italia non può accogliere tutti!” si sente ripetere da più parti, sia da chi è in buona fede sia da chi su questo concetto alimenta la paura. Ed è vero. Ma vorrei ricordare che la punta massima degli sbarchi sulle coste italiane c’è stata nel 2008 con 36mila persone. In quell’anno in Italia ci sono state 31mila domande d’asilo, in linea con altri paesi europei. Nel 2009 a seguito dei respingimenti le domande d’asilo sono scese a 17mila quando in Francia ve ne sono state 40mila. Nei primi 10 mesi di quest’anno il numero ha toccato quota 6.500.

Sarebbe veramente una bella notizia sapere che il centro di Lampedusa è vuoto perché non c’è più bisogno di fuggire da paesi come Somalia, Eritrea, Sudan e altri.

Noi saremmo i primi ad esserne felici ma purtroppo la realtà è un’altra. Quindi, in questo quadro in cui si continua a scappare dai paesi d’origine ma non si arriva in un posto sicuro dove chiedere protezione, la politica dei respingimenti anziché fare contrasto all’immigrazione irregolare fa contrasto alla fruibilità del diritto d’asilo. Non credo che questa possa essere considerata una vittoria.

di Laura Boldrini, Popoli in Fuga
http://boldrini.blogautore.repubblica.it/2010/12/respingimenti-il-grande-equivoco/

boldrini

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