In questi primi giorni di conflitto mi sono fatto la mia idea su quello che sta accadendo in Libia, non ritrovandola molto cambiata, a dire il vero, rispetto a quella che mi ero fatto per la guerra in Iraq o per quella in Afghanistan.
Tuttavia questo guerra, agli occhi di tutti, sembra "diversa", "umanitaria", "giusta".
Qui non c'entra affatto il terrorismo, le armi chimiche. Qui si va ad aiutare un popolo da troppo tempo martoriato da un pazzo dittatore che ha il coraggio di far alzare i propri caccia per bombardare la sua terra e massacrare la sua gente.
Davvero inaccettabile; bisognava che qualcuno intervenisse, bisognava porre fine a tale emergenza umanitaria, prendere noi in mano la situazione e cacciare quel criminale, in nome dei diritti civili, dell'emergenza umanitaria, della povera gente.
Se non fosse per questo sfrenato quanto scapestrato buonismo misto a divino umanismo uscito dalle bocche dei nostri politici in perfetto stile bipartisan, sarei stato tentato perfino a crederci.
Peccato che la mia idea mi porti a pensare tutt'altro.
Che ipocriti. Che pena mi fanno.
La voglia di bombardare deriva da molteplici interessi e non dalla voglia di tutelare la vita umana. Mi sembra piuttosto evidente.
Il vero problema è appunto, a mio avviso, giustificare purtroppo ancora una volta, un conflitto in nome dei diritti civili e dell'emergenza umanitaria. Per questo mi fanno schifo.
Quando sento queste parole: "far fronte all'emergenza umanitaria" oppure "in difesa dei diritti umani" eccetera eccetera, mi verrebbe da ridere ma non lo faccio, per rispetto;
perchè significherebbe umiliare ulteriormente milioni e milioni di persone che hanno sperato anch'esse in una benedetta risoluzione dell'Onu, in un interessamento da parte di Sarkozy, dei britannici, degli States, pagando queste piccole dimenticanze, sulla propria pelle, la ferocia di sanguinari regimi e dittatori.
Perchè penso a tutte le emergenze umanitarie, a tutte quelle persone, a tutte quelle minoranze etniche, alla quale ogni giorno vengono violati i diritti più elementari, a tutte quelle persone morte a causa di oppressioni, rappresaglie, che ci sono state e che ci sono nel mondo a tutt'oggi e che a nessuno interessa ed è mai interessato nulla.
Che pena che facciamo.
Sarà forse che i libici valgono più dei congolesi?
Ora bombarderemo anche L'Arabia Saudita, la Siria,
il Bahrein, lo Yemen immagino vero?
Attaccheremo anche la Cina giusto? Nessuno più si ricorda il Darfur?
Attaccheremo la Costa d'Avorio e manderemo via finalmente Gbagbo giusto?
Tuteleremo i diritti civili in Eritrea? In Cecenia? Nella striscia di Gaza? In Kirghizistan?
Lì non esistono emergenze umanitarie da far fronte?
Lì non esistono rappresaglie; sono tutti ambiti infatti dove i diritti umani vengono rispettati vero?
Perchè abbiamo chiuso gli occhi in Ruanda?
Perchè non torniamo in modo concreto in Somalia a tutelare i diritti umani?
Perchè non facciamo veramente qualcosa per il Congo, martoriato dai conflitti da mezzo secolo?
Perchè nessuno ha mai fermato la ferocia del sanguinario Mobutu, lui forse era meglio di Gheddafi?
L'Onu è morta con l'incidente nella quale perse la vita Dag Hammarskjold nel 1961.
Da allora tutte le sue ambizioni sono andate in fumo.
Da allora l'Onu non si è più ripresa.
E' vero, nel corso degli anni abbiamo avuto UNTSO, UNDOF, UNIFIL, MINURSO, UNMIK, UNMEE, eccetera eccetera, tutte operazioni di missione di pace targate Nazioni Unite, ma suvvia non scherziamo, nessuna è paragonabile in forze e "credibilità" politica e non (oltre che richiamo mediatico) alle forze USA&Friends.
Ripenso ai Balcani. Ricordate cosa era successo? Nella ex-Jugoslavia, in Bosnia, fra il 1992 e il 1995 le truppe dell'Onu avrebbero dovuto garantire la protezione della popolazione civile: le stragi compiute sotto gli occhi dei soldati con il casco blu sono state fra le pagine più vergognose del secolo.
Basterebbe questo a spiegare tutti gli interessi, tutti i pesi, i contrappesi e gli orrori che macchiano, con il sangue della povera gente, le sporche dinamiche delle guerre e che poi ci fanno passare tra le altre cose per "giuste" o peggio ancora "umanitarie".
Paghiamo errori che hanno a che fare con una pessima mediazione svolta nel tempo, mirata più a tutelare o intraprendere sporchi interessi che al bene della gente, che, tradotti, significano incredibili quanto sanguinarie battaglie per contendersi le risorse minerarie; sempre più investimenti a politiche militari e sempre meno legati a progetti di sviluppo; tagli di fondi riguardanti la cooperazione internazionale; mancanza di un vero esercito mondiale, che possa veramente ristabilire gli ordini in nome dei diritti umani..
Non esiste guerra giusta. Tanto meno umanitaria.
Io continuo a ripudiarla, a non accettarla come unica soluzione e dico a coloro che intendono pur farla: fate pure la vostra sporca guerra ma per favore, abbiate la dignità almeno di compierla non in nome dei diritti umanitari e dell'emergenza umanitaria.
Chiamatela guerra, una volta per tutte.
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