Guardate questa locandina di propaganda della lega nord.
E' piuttosto recente ed a me fa tanta, tanta paura.
Questa in particolare mi hanno detto che la si può trovare esposta in giro per Bologna.
Mi chiedo perchè nessuno intervenga o faccia qualcosa.
Com'è possibile arrivare a tanto?
Com'è possibile permetterglielo?
Fortunatamente non sono della lega ed i suoi rappresentanti non mi rappresentano e mai lo faranno.
Ma ritorniamo alla locandina. Osserviamola meglio; intanto è fatta bene. Chiara, semplice. Il colore dominante non poteva non essere il verde. Oltre ad essere il colore del partito il verde è spesso associato ai campi, alla natura, alle montagne, al "nord" appunto. Inoltre è un colore che si associa spesso mentalmente a chiare caratteristiche. E' rassicurante, giovane, pulito, speranzoso.
Lo slogan "Indovina chi è l'ultimo" è scritto in giallo ed in stampatello e lo si vede molto bene. E' un messaggio forte, d'impatto, popolare, già sentito per strada. Giusto o non giusto, reale o fittizio non ha importanza. Ciò che conta è lanciare in aria il messaggio, disperderlo alla cieca, diffonderlo senza un vero e proprio obietttivo. In "A Bologna, prima i Bolognesi" sono racchiusi e concentrati, in poche parole, anch'esse semplici e d'impatto, di color giallo ed in stampatello, i principali dogmi della lega legati da sempre alla tradizionalità, alla territorialità, alla superiorità dell'entità locale esistente e per questo superiore, più forte, più importante.
Ed infine i protagonisti figurativi di questa orrenda e spaventosa locandina:
L'asiatico, presumibilmente cinese.
Il primo della fila e non è un caso. Sereno, sorridente, tranquillo, rispettoso ma presente. Compra tutti i bar del centro storico in contanti vendendo poi tutto ad un euro.
Per questo pericoloso.
La Rom, la zingara, la nomade.
Intanto è anziana, brutta, grassa con il naso da strega e non pensiate che sia stata raffigurata così anche lei a caso. Veste in modo bizzarro e tiene in braccio un neonato, un nuovo arrivo, un altro zingaro. L'ennesimo. Un' altra bocca da sfamare, un' altra vita da mantenere dal padano. Se le locandine disposte in città possedessero anche la capacità di diffondere odori scommetto che i leghisti avrebbero fatto di tutto per farla puzzare. Ne sono sicuro.
Il negro.
Con gli occhiali da sole, distaccato, menefreghista, di passaggio. Incurante della quotidianità cittadina, delle nostre tradizioni esso se ne frega e persiste a vestire a suo modo, esponendo imperterrito medaglioni d'oro, collane ed orecchini ma nonostante ciò lo si trova in fila ed in attesa del sussidio. Il pizzetto ben curato lo lega ad una sorta di territorialità nostrana ed il leghista impazzisce nel pensare che, oltre a prenderlo per il culo, il negro non se la stia passando nemmeno tanto malaccio in Padania. Fuori dal Municipio esso poi salirà su una Mercedes. Come diamine avrà fatto a comprarla?
Il Musulmano, l'islamico.
Il più pericoloso. E' un terrorista ed è sempre incazzato nero. Non a caso è rappresentato furioso, inferocito, assetato di sangue; da notare la "chicca" del braccio sinistro che "tiene indietro" l'anziano signore. Anche il Musulmano è testardo, ignorante e non gli importa di nulla. Crede in un altro Dio, più cattivo del nostro, non si cura la barba lunga. La leggenda lo vuole mercante di spezie, tappeti e panini detti "kebab" farciti di pus ed altri liquidi biologici non propriamente identificati a prezzi nemmeno tanto alla mano. Inoltre gli puzzano i piedi perchè è sempre scalzo (notare le ciabatte..).
Da evitare a tutti i costi.
L'anziano.
E' senza parole, intimorito da tanta prepotenza, da tanta diversità. E' sopraffatto. Sempre non a caso è rappresentato con gli occhiali, addirittura con il bastone, debole, indifeso. E' nonno; per questo buono, certamente una brava persona, onesta che ha sempre pagato le tasse, veste nemmeno tanto male ed è sicuramente nativo della zona (non proviene certo dalla Sicilia!). Tenta di alzare il dito rivendicando i propri diritti costituzionali ma è immediatamente messo a tacere dal terrorista che addirittura lo mantiene a distanza.
Questo divario, questo spazio tra i due lo trovo particolarmente significativo. Raffigura un concetto chiave legato alle differenze, usato frequentemente in ambito politico e mediatico e diffuso in modo sempre maggiore in una seconda fase, a livello popolare; spesso fin troppo abusato esclusivamente a scopo allarmante e propagandistico, vale a dire: vogliamo-comandare-noi-ora-a-casa-tua.
Il bambino.
Ariano. Mi occorre una sola parola per descriverlo per come lo vedo rappresentato in questa disgustosa locandina propagandistica della lega nord. L'ho pensata subito, l'ho associata velocemente, troppo velocemente. Al solo pensiero rabbrividisco e sono disgustato dall'idea di fondo, da ciò che vorrebbero fargli girare intorno.
Spero di sbagliarmi.
Ora..
..tra i protagonisti di questa locandina ed i loro creatori..
indovinate chi sono gli ultimi.
1 commento:
Tranquilli bolognesi... in quanto a idiozia e razzismo, i romagnoli non sono da meno:
http://www.servizisegreti.com/2011/04/manifesti-razzisti-in-romagna-ed-in-alcune-citta-del-nord/2877
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