Vi assicuro che fa uno strano effetto ritrovarsi in ambulatorio, disteso sul lettino del pronto soccorso, in attesa di essere visitato, un uomo di centosette anni.
Si, centosette anni, avete capito bene!
Il Signor Gildo infatti è nato nel lontano 1905, a maggio.
Si ha quasi un delicato timore di spaventarlo avvicinandosi.
Ma, mentre lo facevo, pensavo, emozionato, che quest'uomo ha davvero resistito a tutto: due guerre mondiali, totalitarismi, fame e povertà; finte o presunte democrazie, mafie, benessere e globalizzazione. Carestie, attentati, disastri nucleari, incidenti, omicidi, ferite e dolori. Non c'è cosa che questo grande uomo non abbia respirato. Al solo pensiero di immaginarlo varcare con orgoglio due ere a cavallo tra un modo di vivere ed un altro, di vivere, esistere e resistere a tanti cambiamenti, mi faceva venire i brividi.
Prima di lui una giovane donna di trentadue anni mi sussurrava, con un filo di voce, di voler farla finita, non sopportando più il dolore del cancro.
Dopo di loro un giovanissimo migrante proveniente dal Marocco, con la faccia tumefatta perché preso a pugni e a calci da una banda di presunti albanesi, una volta medicato e dimesso, desideroso di andarsene, ci giurava la sua sete di vendetta.
Si, centosette anni, avete capito bene!
Il Signor Gildo infatti è nato nel lontano 1905, a maggio.
Si ha quasi un delicato timore di spaventarlo avvicinandosi.
Ma, mentre lo facevo, pensavo, emozionato, che quest'uomo ha davvero resistito a tutto: due guerre mondiali, totalitarismi, fame e povertà; finte o presunte democrazie, mafie, benessere e globalizzazione. Carestie, attentati, disastri nucleari, incidenti, omicidi, ferite e dolori. Non c'è cosa che questo grande uomo non abbia respirato. Al solo pensiero di immaginarlo varcare con orgoglio due ere a cavallo tra un modo di vivere ed un altro, di vivere, esistere e resistere a tanti cambiamenti, mi faceva venire i brividi.
Prima di lui una giovane donna di trentadue anni mi sussurrava, con un filo di voce, di voler farla finita, non sopportando più il dolore del cancro.
Dopo di loro un giovanissimo migrante proveniente dal Marocco, con la faccia tumefatta perché preso a pugni e a calci da una banda di presunti albanesi, una volta medicato e dimesso, desideroso di andarsene, ci giurava la sua sete di vendetta.
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