Questo blog è nato una ventina di anni fa! Ha fatto a cazzotti con i primi guestbook, i primi "siti", con i vari forum ed oggi è bullizzato dai social molto più "veloci" e alla moda.. ma tutto sommato, nonostante mille cose successe, qualche cicatrice e gli acciacchi del tempo, rimane ancora in piedi! Respect!

14 aprile 2012

like a Rolling Stones

Ho sempre sognato ad occhi aperti, fin da quando ero bambino.

Da ragazzino sognavo di andare a vedere un giorno un live dei Rolling Stones e ci sono riuscito nel luglio del 2006. Volevo andare in Africa a fare quello che so fare: l'infermiere, e ci sono riuscito. Volevo imparare a suonare uno strumento musicale e, a distanza di dodici anni, fortunatamente strimpello ancora in audaci localini (l'ultima..sabato prossimo a Varese) riuscendo a ricaricare sempre le batterie!

Ho sempre sperato d'incontrare persone dalla quale poi rubare qualcosa e fino ad ora posso davvero ritenermi  fortunato. Di grandi "montati", principessine, racconta balle e ciarlatani ne ho sempre fatto volentieri a meno. Ho avuto la fortuna di essere accompagnato, anche solo per poco, nella maggior parte dei casi, da persone che mi hanno sempre donato qualcosa; parlo di persone coraggiose, curiose, tenaci e che ricorderò per sempre. Alcune di loro non possedevano nemmeno un paio di scarpe, sono state frustate, hanno donato la propria vita al prossimo, avevano tutte le vene delle braccia "bruciate" dalla droga o hanno tagliato la canna da zucchero per cinquantatré anni in condizioni disumane. Grazie a loro, oggi, credo sempre più chi i ragazzi abbiano bisogno di esempi da seguire, che per me vuol dire persone da scovare .. nella casa di fronte o nel continente più lontano non ha importanza .. e sono davvero convinto che le persone più umili e spesso più povere siano le più generose ..  siano quelle.

Ancora minorenne sognavo di lavorare sulle ambulanze o meglio sognavo di fare l'infermiere.
A distanza di qualche anno è diventato il mio lavoro e sono convinto che ci siano ben poche professioni al mondo così gratificanti e professionalmente "ricche"come il mio; ma soccorrere la gente è davvero difficile, per tanti motivi.

Pochi giorni fa però mi è capitato di rivedere per caso una ragazza che avevo soccorso una notte d'inverno, essendo rimasta incastrata sotto il peso della sua auto ..e della quale non avevo saputo più nulla .. e  mi ha detto grazie .. quasi non trovando le parole, in lacrime (e parlo di uno di quei grazie che si ricorda per sempre..). Tuttavia molti incidenti non hanno un esito positivo, essendo purtroppo mortali. E' davvero una guerra ogni giorno e sono davvero crudeli per tante persone, anche per quelle che resistono dopo.. persone condannate a trascinarsi addosso, per il resto della propria vita, un dannato lutto, un tragico incidente. Alcuni dei colleghi più esperti mi ripetono che è tutto normale. Quasi fosse peccato rivivere alcuni momenti e pensare, riflettere.. a tutto ciò che spesso ci sbatte in faccia il nostro lavoro: di sorprendente e di sconvolgente.

Ma è davvero così tutto normale?
Intendo dire fare finta di nulla con ciò che ti porterai poi addosso per tutta la vita?

Forse si.
Forse conviene realmente riciclare tutto in normale e, nei momenti più complicati della vita, soffermarsi a pensare da dove si proviene, a quanta strada è stata fatta, a cosa si è imparato e grazie a chi .. della casa di fronte o del continente più lontano. Cercando di ricordare in quale audace localino ci si è fermati a ricaricare le batterie,
magari bevendosi un bicchierino, senza pensare a nulla, strimpellando due accordi
o persi ad ascoltare sottofondo Howlin' Wolf o magari gli Stones..
per non rimanere incastrati a nostra volta.

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