Questo blog è nato una ventina di anni fa! Ha fatto a cazzotti con i primi guestbook, i primi "siti", con i vari forum ed oggi è bullizzato dai social molto più "veloci" e alla moda.. ma tutto sommato, nonostante mille cose successe, qualche cicatrice e gli acciacchi del tempo, rimane ancora in piedi! Respect!

29 novembre 2012

l'infermiere protagonista nella cooperazione internazionale

A gennaio tornerò in Africa (Kenya) per una nuova avventura... sono entusiasta ed emozionato come la prima volta. Questo piccolo spunto e le mie brevi esperienze come volontario internazionale nel mondo mi permettono di considerare una questione della mia professione (la professione infermieristica) poco dibattuta e analizzata se messa in relazione con il mondo (lavorativo) della cooperazione internazionale. In generale può succedere che l'associazionismo... quindi Onlus e ONG che lavorano nell'ambito della cooperazione internazionale, per necessità di mantenimento o supervisione dei propri progetti offrano, soprattutto ai giovani, diverse opportunità per inserirsi professionalmente nel mondo della cooperazione internazionale (lasciamo stare, per oggi, tutte le questioni legate ai contratti più o meno penosi, soprattutto quelli offerti ai giovani stagisti in giro per il mondo a cooperare... ).

Le figure di riferimento più ricercate vanno dal project manager, al desk officer, logisti (sempre più ricercati e fondamentali), collaboratori, tecnici specialisti, supervisori ecc. tuttavia vorrei fare una piccola considerazione: spesso l'associazionismo, mi viene da pensare, si dimentica o non conosce il vero ruolo dell'infermiere, in quanto se fosse consapevole della reale potenzialità che il professionista infermiere dispone, sicuramente sarebbe una delle principali figure professionali più ricercate e, badate bene, non mi riferisco necessariamente ad azioni legate di fatto al prendersi cura della persona, all'assistere l'individuo nella sua praticità (tutte azioni che fanno parte del nostro dna e della nostra quotidianità), mi riferisco a compiti gestionali, legati alla formazione, alla supervisione, al management, alla relazione... perché l'infermieristica è tanto ma tanto altro (e chi è infermiere lo sa bene!).

Sono sempre più convinto infatti che la professione infermieristica possa ricoprire un ruolo fondamentale nell'ambito della cooperazione internazionale e questo per vari aspetti:

il primo aspetto deriva dalla formazione universitaria (ecco un esempio a questo link) che l'infermiere oggi riceve: nozioni di demoetnoantropologia, diritto, bioetica, deontologia, economia sanitaria, management...

C'è poi da considerare alcuni punti chiave del codice deontologico in perfetta sintonia con la dichiarazione universale dei diritti umani ma soprattutto (e qui ci riferiamo alla pietra miliare nel processo di professionalizzazione dell’attività infermieristica) vi è il profilo professionale (d.m.739/94).

Tutti riconoscono l’infermiere un professionista (intellettuale, competente, autonomo) e forniscono all'infermiere i necessari strumenti per essere protagonista nei Paesi in via di sviluppo.

Esiste poi, a mio avviso, un legame molto importante quanto stimolante per la professione infermieristica con la disciplina antropologica da non sottovalutare nell'ambito della cooperazione internazionale (oltre che nella pratica comune di tutti i giorni).

Antropologia e nursing sono annesse una con l'altra ed entrambe sono in perfetta armonia e sintonia con lo studio e la cura dell'uomo in senso olistico; si rivolgono all'essere umano, alla famiglia, al gruppo e alla collettività. 

Il prendersi cura infermieristico possiede la particolarità di poter meglio raggiungere l’individualità dell’uomo, più di altre professioni, proprio perché sono fondate sulla comprensione dei bisogni primari e assistenziali, oltre ovviamente a quelli di tipo sanitario per tali motivi l'infermiere possiede quella giusta preparazione per assicurare l'attenzione necessaria, nell'ambito della cooperazione internazionale, a garantire quell'approccio "micro", attento alle singole iniziative, alla mobilitazione delle risorse locali, tutto questo per operare insieme per il raggiungimento di un fine comune, che possa essere il più possibile adeguato, fattibile, realizzabile, efficace ed efficiente.

L'infermiere può quindi essere utilizzato nella cooperazione internazionale per molteplici motivi: può essere utilizzato nella formazione (è un dovere morale ed etico condividere il sapere che abbiamo; fornire i giusti strumenti conferisce dignità e rispetto alle persone e dà loro la possibilità di avere qualcosa su cui basarsi per riscattarsi), può risultare fondamentale nella supervisione, nella organizzazione, nella relazione, nella mediazione. Inoltre oggi l'infermiere ha grande possibilità di gestire l'intera sequenza delle fasi di pianificazione, analisi, formulazione, gestione e valutazione di un intervento di sviluppo (parliamo di PCM – Project Cycle Management) specializzandosi ulteriormente grazie a specifici master universitari e così ricoprire un ruolo fondamentale e di assoluta importanza nell'intero sistema d'aiuto, avendo quindi tra le mani la ghiotta opportunità (e responsabilità) di costruire progetti valutabili nei loro effetti immediati e nel loro impatto a medio termine.

Ho sempre vissuto le mie esperienze nei Paesi in via di sviluppo approcciandomi sempre con grande rispetto, grande profondità, osservando molto e cercando di non cadere mai nelle famigerate trappole etnocentriste (spesso non riuscendoci!). Chi lavora nell'ambito della cooperazione internazionale sa bene quanto sia un mondo pieno di contraddizioni, difficoltà, speculazioni e soprattutto errori; ma sa anche quanto sia fondamentale e gratificante riscoprire il valore della solidarietà umana, tra persone e popoli, che non è quella ‘carità’ intesa come donazione al povero del superfluo del ricco, ma relazione di fiducia, rispetto, riconoscimento dell’alterità e dei suoi valori, rapporto di giustizia, di aiuto e di interesse reciproco, per il bene e la crescita comune e la convivenza pacifica.

L'infermiere può mettere in atto tutto ciò. L'infermieristica non è anche tutto questo?

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