Da qualche settimana sto collaborando con Caterina, futura collega infermiera nonché studente in infermieristica presso l'università di Parma, nella realizzazione di uno strumento da usare in triage (speriamo di introdurlo presso tutti i presidi della nostra Ausl) che faciliti e semplifichi la raccolta dati e l'anamnesi sanitaria (quindi l'identificazione più appropriata del codice di colore legato alla gravità delle condizioni cliniche della persona bisognosa) del paziente migrante.
Vorremmo metterlo a disposizione del triagista infermiere per affrontare al meglio quella delicata fase che è appunto l'accettazione e l'arrivo in pronto soccorso di una persona straniera che fatica a comunicare, o meglio non riesce totalmente a farsi capire, in quei preziosissimi minuti fondamentali (oltre che per l'assegnazione del codice colore) che servono per instaurare, insieme appunto all'infermiere di triage, quel decisivo percorso assistenziale caratterizzato dalla nascita di un feedback comunicativo efficace.
Vorremmo metterlo a disposizione del triagista infermiere per affrontare al meglio quella delicata fase che è appunto l'accettazione e l'arrivo in pronto soccorso di una persona straniera che fatica a comunicare, o meglio non riesce totalmente a farsi capire, in quei preziosissimi minuti fondamentali (oltre che per l'assegnazione del codice colore) che servono per instaurare, insieme appunto all'infermiere di triage, quel decisivo percorso assistenziale caratterizzato dalla nascita di un feedback comunicativo efficace.
Siamo consapevoli di non essere i primi ad aver affrontato la questione e abbiamo trovato infatti sia in letteratura che in rete... oltre che nella pratica quotidiana di alcune realtà, già diversi strumenti che affrontano tale bisogno.
Tuttavia, tra questi, nessuno ci soddisfa a pieno.
Ecco dunque l'idea di approfittare della tesi universitaria per crearcelo noi!
Lo strumento che vogliamo mettere a disposizione del triagista (tradotto in sette lingue scelte in base ad una rilevazione statistica ben precisa, basata sugli accessi legati alle nostre realtà dipartimentali) ha queste caratteristiche:
- deve essere assolutamente veloce da compilare
- deve essere il più possibile chiaro ma tuttavia contenuto in un'unica facciata di un foglio formato A4
- deve permettere di localizzare, con un semplicissimo disegno, dove si accusa il dolore
- deve indicare, attraverso POCHE risposte multiple, l'intensità, le caratteristiche e la durata del dolore
- deve permettere di far comprendere se l'accesso è di origine traumatica oppure no
- deve ricercare, attraverso brevi risposte multiple, nella storia clinica del paziente, specifiche patologie o allergie
In una seconda fase vorremmo misurarne l'efficacia.
Abbiamo puntato molto nella velocità di compilazione e nel non essere per nulla dispersivi in quanto a soluzioni di risposta. Lo strumento non deve affatto fare diagnosi, né sostituire l'occhio critico del professionista; serve tuttavia a indirizzare il più correttamente possibile quella nuova raccolta dati (sicuramente più approfondita) che verrà poi intrapresa in ambulatorio. Fornisce nell'immediato quei principali dati anamnestici che rischierebbero di non essere presi in considerazione durante l'accettazione a causa di un importante, per non dire totale, deficit comunicativo.
Crediamo di aver fatto un buon lavoro e siamo soddisfatti.
Un altro aspetto che mi rende contento è stato quello di essere considerato, dall'Università, una figura che potesse essere utile per tutti quegli studenti infermieri motivati nell'approfondire materie legate alla transculturalità... ai migranti.
Sono quindi veramente contento, nel mio piccolo, di dare il mio contributo alla cultura infermieristica.
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