Questo blog è nato una ventina di anni fa! Ha fatto a cazzotti con i primi guestbook, i primi "siti", con i vari forum ed oggi è bullizzato dai social molto più "veloci" e alla moda.. ma tutto sommato, nonostante mille cose successe, qualche cicatrice e gli acciacchi del tempo, rimane ancora in piedi! Respect!

05 marzo 2013

WomenHO

L'Organizzazione Mondiale della Sanità (WHO - World Health Organization) da anni promuove strumenti applicativi per monitorare lo sviluppo corretto del neonato e del bambino. Fra questi strumenti vi sono le varie curve della crescita, basate su standard di crescita ideati su un lungo e attento studio su bambini provenienti da Africa, Asia, Europa, America Latina, America del Nord, ottenuti grazie alla misurazione di bambini di varie fasce d’età rappresentativi di una determinata popolazione, per esempio europea, americana, africana e così via.

I grafici servono a farci capire se la crescita del bimbo è corretta per la sua età. Essi forniscono consigli per la buona salute dei bambini come l’immunizzazione, la sana alimentazione (si promuove il più possibile il latte materno) contribuendo in questo modo a monitorare il più possibile la crescita del neonato con standard che permettono di fornire degli strumenti efficaci per individuare sia la sottonutrizione che l’obesità; in modo da combattere il problema della malnutrizione che interessa molte popolazioni nel mondo.

Anche l'indice di massa corporea nei bambini è un importante indicatore nei paesi del Sud del mondo (ma, paradossalmente, rilevante anche nei paesi del Nord del mondo... nel monitorare il tasso di obesità per esempio, alzatosi addirittura così tanto da essere definita “epidemia”) insieme, come abbiamo già detto, ai grafici percentili che tengono in considerazione il peso, l'altezza, la circonferenza cranica, il sesso...

In quei paesi in via di sviluppo dove mi sono recato come volontario internazionale, ho visto le curve della crescita raffigurate in piccole schede che contenevano altri importanti dati quali: una breve anamesi sanitaria, un calendario delle vaccinazioni ecc.

Piccoli diari sanitari personalizzati per ogni bambino che, inutile affermarlo, risultano essere strumenti preziosissimi per la loro salute, forniti alla nascita e affidati alle tante mamme.

E' luogo comune di molte persone occidentali pensare che molte mamme africane non si prendano cura a sufficienza della salute dei propri numerosi figli. Il pensiero più banale e superficiale che scaturisce dall'ignoranza porta a pensare che le donne africane siano delle pazze, delle sprovvedute, delle ignoranti a voler, per esempio, tanti figli e, di conseguenza poi, a "non riuscire" a badare a loro, mettendoli in pericolo. Senza tuttavia nemmeno per un attimo considerare (per non parlare di approfondire) il contesto, le tante cornici culturali presenti, dinamiche relazionali-gerarchiche-famigliari o, nello specifico, il significato antropologico-culturale (per non dire vitale) rappresentato dalla maternità per la donna africana... custodito e tramandato da centinaia di anni oppure (altro piccolo esempio) il significato che si pone alla medicina tradizionale legata all'animismo ecc.

Le dinamiche correlate ai fatti, come al solito, sono molto più complesse di quelle che risultano in apparenza, se approfondite.

In realtà se c'è una cosa che le donne africane non dimenticano mai di portare con loro ai vari controlli nel marasma composto da tutti quei sperduti consultori, piccoli ospedali rurali o semplici OPD (Out Patient Department) che caratterizzano il continente africano, è la scheda sanitaria del proprio piccolo o della propria piccola (fornita dal Governo).

Potrà essere stropicciata, sbiadita, usurata... ma c'è.


E questo sono davvero felice di poterlo, nel mio piccolo, testimoniare, perché l'ho visto con i miei occhi e perché possa così osteggiare becere quanto ottuse affermazioni etnocentriste udite, ahimé, spesso in giro... in difesa di tutte quelle dignitosissime quanto forti donne che ho avuto la fortuna d'incontrare per pochi, preziosissimi, attimi e che lottano e resistono, tutti i giorni, per la salute dei propri piccoli.


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