Domenica 18 ottobre la giornata era iniziata di merda.
Prima mattina: avevo appena finito la notte al lavoro ma dentro in me sapevo… Un disagio, un peso, un malessere. Stavo male. No, non potevo ridurmi così. Fortunatamente però tutto ciò sarebbe durato poco perché a breve mi sarei ritrovato tra le mie morbide lenzuola pronto a perdermi nel sonno, liberamente. Mi sarei così addormentato e fino a tardo pomeriggio, non avrei saputo nulla, sarei rimasto inconsapevole... Mah! Ma prima o poi mi sarei svegliato, prima o poi avrei acceso la radio, il Pc, la Tv, mi sarei connesso ai miei feed sul cellulare o avrei aperto un social e così, senza volere, senza che potessi fare qualcosa, avrei saputo, sarei venuto a conoscenza di cosa stava accadendo a Milano...
Alt.
Diciamo che non è andata proprio così.
Cosa c’è di straordinario (dura riconoscerlo) nella manifestazione della Lega Nord di sabato 18 ottobre a Milano Stop Invasione - Basta immigrazione, con partenza corteo da Porta Venezia ore 16.30 e arrivo ore 18 Piazza Duomo?
Il fatto che si sia svolta.
Incredibile.
Mi spiego meglio. La mia incredulità, il mio stupore non è dovuta al fatto che uno Stato possa permettere, di fatto, di farla svolgere, ma l’opposto. E qui casca l’asino! Io, nonostante tutto, fortunatamente, credo ancora di vivere in un paese libero, coraggioso e fiero; uno Stato dove è ancora possibile manifestare liberamente. Si, lo so, lo so, sono un illuso, un idiota, ok. Ma questo mi basta per rasserenarmi. Manifestare liberamente sembra una banalità ma davvero, credetemi, non lo è affatto!
In tanti luoghi del mondo non sarebbe possibile. Amara consolazione ahimè, è vero, che vale però la pena evidenziare.
Art. 21.
Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione.
Che bella che è la nostra Costituzione. Vi invito a leggere ogni singola parola, in modo lento e contestualizzato. E’ bellissima!
Detto questo sia chiaro: non condivido nulla, NULLA, dei significati o presunti valori portati in piazza ieri e sventolati con grande bassezza morale e ignoranza dal quel partito. Ma non per questo, per quanto mi riguarda, il mio pensiero dovrebbe sfociare nell’odio o nella limitazione di fondamentali caposaldi della democrazia.
Qualcosa non vi torna? Forse neanche a me, ma voglio provare a fare un passo avanti. Decisi di iniziare a provarci durante la mia prima esperienza in campagna elettorale, alle comunali del mio paese. Uno dei miei motti era (è ancora) "Riconosci se devi!".
Beh sapete cosa vi dico?
E’ difficilissimo riuscire a farlo per un normale cittadino, figuratevi per un “politico”, credetemi! Difficilissimo!
Ma a me, a me… quella parola, quel “devi” piace tantissimo. Non vale un “puoi”, sarebbe diverso.
Non c’entra nulla con un “vuoi” non avrebbe senso.
Provate se ci riuscite, provate magari da “candidati” e poi fatemi sapere.
Ma torniamo alla mia giornata. Nel pomeriggio mi son svegliato dunque, ho mangiato un boccone, sono uscito di casa attraverso quei cinquanta metri che mi portano fuori dalla mia via, per arrivare alla macchina: 50 metri 5 lingue diverse. Albanese, romena, marocchina, tunisina, italiana.
Un “Ciao Achille!”, pieno d'energia, rivolto, come sempre, ad un bambino rom che mi abita a fianco, un “ciao” al marocchino di ritorno, con la sua bicicletta, dal turno mattutino svolto nel polo logistico più famoso d’Italia (distante da casa mia solo cinque chilometri), sono stati, per me, la più bella risposta che ho saputo dare a Salvini, a quella piazza, nei medesimi attimi della manifestazione leghista.
Ma le cose più belle dovevano ancora venire.
Piacenza. Mi ero fatto un appunto su alcune cose da non mancare assolutamente:
h17 - Salone Monumentale, all’interno della splendida Biblioteca Passerini Landi, in centro a Piacenza, ad ascoltare Mauro Scardovelli
h19 - Percorrere tutta via Scalabrini fino alla galleria d’arte Placentia Arte per assistere alla mostra di Lucia Di Pierro
Tra l'altro, in questa foto, ho scoperto che sono stato ripreso inconsapevolmente di spalle! |
Cosa potrei oggi aggiungere ancora di quel giorno iniziato male e concluso alla grande?
Qualcosa, a dire il vero, ci sarebbe…
Mi piacerebbe per esempio non perdere tutte le parole trasmesse con grande abilità e cultura dal Professor Mauro Scardovelli durante l’incontro di ieri. Mi piacerebbe non dimenticarle, tenerle sempre vive dentro in me, coltivarle, diffonderle.
Vedete, nella mia vita ho incontrato tanti “maestri”, come ognuno di noi del resto. Più o meno "famosi". Tutti voi, quindi, sarete d’accordo con me nel dire che esistono persone con una marcia in più, capaci di “raccontare” la vita, le sue profondità, i suoi lampi di luce in maniera veramente illuminante e affascinante. Direi quasi contagiosa. Sono “uomini che pensano” come direbbe mio fratello neuro-psicologo. E vale davvero la pena ascoltarli, incontrarli, stringere loro la mano, provate! Mi viene in mente Raffaele K. Salinari per esempio, Alex Zanotelli, ma anche Nelson, contadino conosciuto in Brasile, solo per fare qualche esempio personale e da ieri, sicuramente dentro di me, ci sarà spazio anche per Mauro Scardovelli.
Cosa c’entra questo video con tutto (ma proprio tutto) quanto scritto fino ad ora, partendo da Porta Venezia per arrivare a Piazza Duomo?
Molto, credetemi.
Nessun commento:
Posta un commento