Abito a Bosco Tosca, storica frazione situata sulle rive del grande fiume Po, in provincia di Piacenza, Emilia.
Di esso ho già scritto in questi post.
Oggi, su un famoso social, rispondendo ad una mia amica, anch'essa frequentatrice del luogo, abbiamo discusso sulla situazione che riversano le periferie, le aree extraurbane, le frazioni in generale perlopiù abbandonate, tristemente dimenticate, in balia di loro stesse.
Si discuteva dell'installazione di una telecamera intelligente all'entrata del paese da parte dell'amministrazione in grado di combattere i frequenti furti e sconfortare atteggiamenti poco degni d'un paese civile (abbandono di rifiuti ecc... ). Telecamera promessa in campagna elettorale ma che tarda un po' troppo ad arrivare...
Di seguito riporto il mio contributo alla discussione. Il sunto del discorso è molto semplice: a parer mio molte (non tutte) delle colpe per la quale le periferie e frazioni riversano in questo stato è senza ombra di dubbio degli amministratori ben poco lungimeranti che le hanno amministrate nel corso degli ultimi quindici vent'anni. E di seguito ho provato spiegarne il perché cercando di distaccarmi da stereotipi e luoghi comuni.
" Secondo me lo stato di abbandono e il senso di sconforto giustamente presente in tutti noi è, da una parte, colpa di intollerabili comportamenti di qualche pseudo-cittadino maleducato e incivile, dall'altra però è dovuto alla mancanza di controlli e da una certa "latitanza" delle istituzioni che si nascondono da troppo tempo dietro ad un dito (sarà colpa di Renzi...bah). Non facciamoci troppo abbindolare ragazzi...chiediamoci piuttosto quali politiche sociali/informative, quale partecipazione e impegno dei "politici" locali, a favore delle famiglie e anziani nativi del paese, dei bambini, delle famiglie migranti, sono state adottate negli ultimi dieci quindici anni nelle frazioni, nelle aree extra urbane? Allora chi mise la pulce nell'orecchio venne etichettato come scassaballe ma con i tempi che corrono (e saranno sempre più veloci) i nodi verrano sempre più al pettine. Oggi, logicamente, le prime "incomprensioni" avvengono nelle periferie, nelle frazioni, nelle zone extra-urbane, abbandonate a se stesse sempre più ghettizzate e multiculturali ma a breve si sposteranno se non si adotteranno azioni serie e partecipative, se non si abbandoneranno per sempre stupidi slogan populisti raccatta voti. Castel San Giovanni sta subendo, che ci piaccia oppure no, profondissime trasformazioni demografiche e sociali che necessiterebbero fin da oggi di seri interrogativi per far fronte al "passo coi tempi" e non meriterebbe risposte alla giornata... Giusto tenere sempre alta la guardia ed esigere maggiore consapevolezza e serietà da parte delle amministrazioni, avanti così, ognuno nel suo piccolo può fare tanto. Benvenuta telecamera, che è sempre cosa gradita ma ci sarebbe tanto, tantissimo altro da fare... purtroppo però le problematiche delle frazioni, a livello di consiglio comunale, non "pesano" nulla non essendo presente nessuno in grado di riportarle (ci si ricorda di noi solo in campagna elettorale? verissimo... in quel caso il numero dei voti pesa) e una nostra interpellanza arriverà sempre dopo altre (...sempre se ci arriva grazie a qualche consigliere che si conosce e che se ne vuole fare carico...) questa è la cruda realtà. Vi prego però di non cadere nella classica caccia allo straniero...ognuno la può pensare come vuole ma dimostriamo che siamo oltre ad un certo pensiero cavalcato da una certa politica (le frazioni presenti sono abitate da tantissime persone migranti e non è gusto che una parte di loro, le più menefreghiste e incivili, vadano a incidere negativamente su tutte le altre per bene e volonterose di crescere umanamente e serenamente come tutti noi...anzi avrebbe senso cercare di inserire sempre più proprio quelle per bene affiancandole ai nostri intenti collettivi e fare gruppo). Non cadiamo in trabocchetti. Le soluzioni stanno nella presenza istituzionale (che ha poco a che fare con i colori politici...), nei controlli costanti delle forze dell'ordine, nelle sanzioni, nelle verifiche, nelle politiche integrative, nella sana partecipazione... Il resto sono solo chiacchiere... Occorre dunque monitorare promesse quali appunto la telecamera e sollecitare maggiore presenza istituzionale che tradotta in termini pratici vuole dire aver la voglia , da parte dei consiglieri, di incontrare le persone nelle vie paesane una volta ogni sei mesi per esempio, eseguire controlli catastali, garantire la presenza della polizia municipale (...passare sull'argine non equivale a fare controlli), tornare a fare sanzioni senza paure, sollecitare verifiche da parte di Iren, migliorare le condizioni del manto stradale, del verde pubblico, dell'illuminazione pubblica... insomma ritornare a godere di quelle tutele civiche molto più facili da controllare e da ottenere in un centro cittadino che in una periferia. Ovvio, non scopriamo l'acqua calda, ma, come già detto, stiamo pagando colpe amministrative che per troppi anni si sono dimenticate delle periferie e che oggi, smascherate dalle evidenze, si nascondono dietro ad un dito. Negli ultimi venti anni nessun amministratore ha mai pensato di coinvolgere le frazioni in nessun modo: non è ma stato ideato nessun piano di coinvolgimento, di recupero, di sensibilizzazione. Il risultato è che le frazioni, sempre più abbandonate, si sono socialmente indebolite. Nessun amministratore si fa vivo per indicare e richiamare norme e comportamenti necessari per una serena e civile convivenza, favorendo la vicinanza tra il Comune e cittadini al fine di evitare danni. Nessun amministratore ci mette più la faccia, incontra la gente, si arrabbia con noi, si assume delle responsabilità. Chiediamoci cosa fanno? Dove sono? chi sono? Questi poi i risultati... "
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