Un pomeriggio, tra una ricerca e l'altra, ho scovato per caso un simpatico video animato che tentava di spiegare l'empatia.
Il video era ben fatto e divertente ma ricordo che mi fece riflettere un po' perché metteva in contrasto la parola empatia con compassione. C'era qualcosa che non andava... Ho sempre creduto che empatia e compassione fossero in qualche modo forme emotive simili da provare, perché allora in questo video le metteva una contro l'altra!?
La risposta è semplice: dopo qualche ricerca ho scoperto che esistono in rete due traduzioni del medesimo video, che traducono la parola sympathy in maniera diversa: una compassione, l'altra compatimento.
Il primo video, che è quello che mi lasciò alquanto perplesso, traduceva la parola sympathy con compassione, mentre il secondo (quello che posto io qui sotto...) usa il termine, secondo me corretto, compatimento.
Empatia e compassione sono concetti ben diversi da compatimento o pietà. Parola di infermiere.
Una volta il Dalay Lama disse: "Se volete sapere che cosa è la compassione, guardate a fondo negli occhi di una madre che culla il suo bambino quando è malato e ha la febbre".
La pietà spesso si pone in una posizione di superiorità o distacco. La compassione è in primo luogo empatia, risonanza nel dolore, accompagnata dalla consapevolezza che tutti gli esseri sono soggetti alla sofferenza, a partire da noi stessi; sofferenza che ci accomuna tutti e fa parte del destino di ognuno.
Molto spesso, accanto ad una persona veramente sofferente, basta il silenzio o semplicemente la presenza.
Per saperne di più consiglio questa lettura.
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