Questo blog è nato una ventina di anni fa! Ha fatto a cazzotti con i primi guestbook, i primi "siti", con i vari forum ed oggi è bullizzato dai social molto più "veloci" e alla moda.. ma tutto sommato, nonostante mille cose successe, qualche cicatrice e gli acciacchi del tempo, rimane ancora in piedi! Respect!

04 novembre 2015

gente di PO

Gente di Po. Che si alzava presto la mattina per andarlo a salutare. Che camminava volentieri lungo i suoi bordi, su quella "motta" perenne, ricca di vita. L'erba umida, verde, vera. A pochi metri l'acqua. Una immensità d'acqua! Una forza che scorre fiera, che arriva da lontano, che ti perdi a pensare a dove finirà. C'erano i barconi, attaccati alla riva, che accoglievano tutti coloro che al Po volevano bene; i bambini ci salivano di rado. C'erano le "baracche"... che odoravano di legna bruciata e d'estate pure. I freddi tavoli in legno macchiati di vino e i salumi agganciati alle pareti. C'erano i pescatori, che se ne stavano zitti e nascosti ad aspettare. I cacciatori di fagiani e poi di nuovo loro: chi c'era nato. Come mio nonno, il Barbis, per via che aveva i baffi e che, insieme a mio fratello, ci portava sulle rive del grande fiume per farcelo conoscere delicatamente, senza forzature mentre il vento accarezzava rigorosamente le foglie dei pioppi sopra le nostre teste e l'acqua scivolava lenta. Al Barbis non gli usciva mai una parola di bocca per minuti interi e guai a fiatare... e ci teneva per mano, con quella sua grande mano, per paura che ci finissimo dentro in Po.
E mia nonna si arrabbiava. Oggi moltissime cose sono cambiate, un po' ovunque: nelle frazioni, nelle città. Molte di queste cose possono più o meno piacere, farci arrabbiare o scivolarci addosso ma è come dice la gente di Po: tutto scorre. Anche le persone scorrono, cambiano. L'importante è non dimenticarsi delle cose che contano, facendogli visita ogni tanto, oppure rispolverandole dentro in noi senza grandi gesti e nemmeno troppe parole. 

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