Già per come sono denominati certi luoghi li adoro: mi incuriosiscono troppo infatti nomi e suoni che richiamano la natura, il mito, la scoperta.. Una cosa che non so tanto spiegare e che è caratterizzante in me fin da quando ero bambino!
Ricordo che mi addentrai nel Parco Naturale durante l'ultima tappa: dopo essere partito da Lecce, mi diressi prima a San Pietro in Lama, poi seguii per Copertino, Leveranno fino a raggiungere Porto Cesareo per scendere lungo la litoranea che mi avrebbe portato di nuovo a Gallipoli dove avrei concluso il mio viaggio.
A metà strada appunto tra Porto Cesareo e Gallipoli vi si trova il Parco, nel territorio di Nardò.
Dalla strada principale, diretti a sud, dopo aver superato la Baia di Uluzzi, se fate attenzione alla vostra destra scoverete con lo sguardo un paio di entrate caratterizzate da lunghi rettilinei sabbiosi e disconnessi, letteralmente circondati da una fitta e refrigerante pineta e da odori inebrianti. Prendete una di quelle vie e dopo qualche chilometro (occorre un piccolo sforzo..) i vostri occhi e il vostro spirito verranno premiati da un paesaggio unico al mondo e meraviglioso!
Arrivarci in bici, nonostante il piccolo dislivello e il terreno sabbioso e disconnesso è stato elettrizzante. Dopo poco raggiunsi la deliziosa spiaggetta di ciottoli della baia di Porto Selvaggio e non mi trattenni nel fare un bagno con Teresina che mi controllava dall'alto!
La conclusione perfetta di un viaggio mitico ed avventuroso!
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