Questo blog è nato una ventina di anni fa! Ha fatto a cazzotti con i primi guestbook, i primi "siti", con i vari forum ed oggi è bullizzato dai social molto più "veloci" e alla moda.. ma tutto sommato, nonostante mille cose successe, qualche cicatrice e gli acciacchi del tempo, rimane ancora in piedi! Respect!

15 marzo 2017

Trentatré anni trentatré poesie

Un anno fa promisi a me stesso che il 13 novembre 2016 avrei raccolto trentatré poesie scritte in trentatré anni. Da quando ne avevo sedici-diciassette sento il bisogno di scrivere e non so se chiamarle poesie o cosa sono, sicuramente mi hanno fatto stare stare meglio. E sceglierne trentatré fra loro a dire il vero non è stato nemmeno tanto difficile: alcune mi vergogno troppo a pubblicare quindi sono state scartate fin da subito, altre sono andate perdute ma erano davvero belle... quelle che ho scelto di pubblicare qui sul mio blog sono quelle che restano, quelle a cui tengo di più; non le ho mai condivise con nessuno ma sono da sempre nella mia testa e tornano e ritornano abbastanza frequentemente e allora ho scelto di liberarle: parlano di ragazze (quelle che ricorderò, sono sicuro, per sempre), della mia bicicletta (Teresina), di persone assistite in ospedale; una è per mio nonno soprannominato il "Barbis", parlano di tramonti e continenti lontani visitati da volontario infermiere negli anni passati. Insomma parlano di me dentro questi trentatré anni, ed ognuna di loro è come se fosse uno di quei timbri che marchiano il passaporto da pellegrino durante un cammino; in fondo in fondo sempre di cammino si tratta: il cammino della vita. Ognuna mi ha insegnato qualcosa e nella maggior parte dei casi sono state scritte in momenti molto particolari, non sempre gioiosi.. anzi. Ma sono contento così. Tra loro, una descrive magicamente una persona e non avrei potuto trovare parole più giuste per farlo: futile consolazione considerando com'è andata a finire. Un'altra l'avevo improvvisata durante un matrimonio molto bello. Un'altra ancora ricordo che la scrissi durante una tappa di un mio cicloviaggio.. la scrissi sul momento, dopo essermi fermato sul ciglio della strada, l'annotai sulla piantina appoggiata al manubrio col sole in faccia e grondante di sudore. Molte sono state scritte in piena notte: una fra queste la scrissi da incazzatissimo, lo ricordo benissimo, ero davvero violento e fuori di me. Due le ho scritte al mattino, nessuna al pomeriggio. Una durante un turno notturno in ospedale. Cinque sono state estrapolate da altrettante cinque canzoni che ho scritto (.. quelle le lascio magari al prossimo anno se riuscissi a registrarle e soprattutto suonarle come si deve, chissà.. m'impegnerò di più ahah).
Solamente una sola fra esse la possiedi "solo Tu" e non la pubblicherò mai perché è solo tua.
Ciò che mi ha rapito di loro farà parte di me e mi accompagnerà ovunque vada, ne bene e nel male. Per questo motivo le ringrazio di esserci, di essere così come sono: per niente belle ma sicuramente vere e non mi interessa se a molti non piaceranno, se le troveranno ridicole, essenziali. Non mi imbarazzano per nulla. Ero stufo di farle ingiallire, di tenerle nascoste e visto che non le avrei mai pubblicate, giusto renderle pubbliche oggi, me ne fotto.

A sessantasei anni prometto che ne pubblicherò altre trentatré così chiudiamo il cerchio; a novantanove la vedo dura ma conoscendomi non lo escluderei!

La poesia è un messaggio in bottiglia, che vive della speranza di un dialogo differito nel tempo.
Forse le ho scritte ingenuamente e semplicemente per questo unico motivo.

Buona speranza a tutti allora e grazie per gli auguri!


Trentatré anni, Trentatré poesie


La vita sceglie,

l'uomo s'addolora

e sorride alla vita

(Fu la prima. La scrissi a diciassette anni, dopo esser stato folgorato da "Il ritratto di Dorian Gray" di Wilde)



Un collo di neve

le manine piccole

Una gioia innata

sguscia Maria Pia

nella vita e con i suoi

ricci orgogliosi

sorseggia stupita nel suo mare

gli odori dei sapori

il gusto dei colori

divertita




Ti abbraccio forte forte

In questa nuvola che incombe

In mezzo un vuoto che non mente

e che ci soffia via




Un Amore tormentato,

puro autentico

malato,

non finirà mai.

Per sempre t'introdurrai

in esso ti perderai

mai ti rimpiangerai




A caccia di maturità

con un libro in mano è qua;

Un figlio esposto t'illuderà

il dado tratto vi consolerà




Bicicletta impavida della fretta

della vita che grazie a te ho capita

in questo giorno nuovo lavoro mondo

ruota solo e tondo grazie a te

ritorno




Lungo un freddo addio

Lungo un sentiero muto

di ricordi Io,

piango nascosto

fra la costa e il mare

l'odore del sale

tornare a sognare




Il vuoto non perdona

un futuro immaginato

Se pieno perdono

un passato esistito




Sbagliare e non capire

"ragione" è ferire,

un amore un addio




Ti voglio, 

Ti avrò.




La Giorgina è come una mattina

s'avvicina dolce, sveglia! 

E' viva, una parola giusta è come la Giorgina

teneramente sorprendente

lungo amore perdonami

se t'ho fatto soffrire infinito.

Eppure ovunque andiamo,

un tenero cammino non ci affatica

e finiremo abbracciati

ovunque siamo

tutta la vita




Pedalare lungo il mare

verso il cielo

baciati dal sole,

l'anima arcobaleno




L'Azzurro all'orizzonte,

Teresina non mente,

rosso cocente

pelle splendente

anima libera

la vita merita

pedalando per giorni,

senza mentirmi




Un giorno piove, in un letto d’ospedale

un vecchio giace immobile

gli occhi vitrei e fissi

abbandonati nel passato.

Come due perle, in fondo ad un freddo oceano,

senza tempo mai nato.

La bocca spalancata e secca

urla silenzio implorando tenerezza, rispetto

in un dissesto di carne immobile senza più un sospetto

sospetto di gioventù, di questo si parla

s’avvicina con la mano morbida e calda.

Ed una carezza su quel viso scavato,

al vecchio pare un lampo di gioia sperato.




Vomiti dolore

Senso di colpa e terrore

come un fiore

spezzato dal suo campo

senza sole

(Dedicata ad una ragazza assistita in ospedale e affetta da anoressia.. )


Greta stona,

è la nota preziosa

e nascosta

che rende grande il pezzo

A tutto volume

la riascolti

chiudi gli occhi,

e ti prometti di smettere di

masticare chewing gum

Ma ti trova,

ti solletica

e ti chiedi se ride 

anche lei




Valery è tutto ricordo, infinita passione,
è dolore mischiato a confusione.
Valery è qualcosa che non tornerà mai più.
Valery resterà per sempre, è un dono che non si cancella,
sono pensieri, ricordi, risate, carezze, baci,
arte, musica, libri, canzoni.
Valery sono lacrime
le mie
le sue
sono sorrisi, musei, scoperte.. infinite scoperte
Valery sono note di basso, strimpellate in una stanza dietro la sua schiena.
Valery sono due occhietti ed un neo.
E' pura dolcezza mischiata alla più pura rabbia,
dolcezza sincera che ti accarezza poche volte nella vita,
rabbia sincera che ti colpisce poche volte nella vita.
Valery è sempre stata una parola giusta prima di un esame,
lettere perse e parole sincere,
contorno di continua vita vissuta che resiste e che non ha mai esistito.
Valery vive, con i suoi dolori e le sue speranze.
Valery sono passeggiate a guardare il bello infinito naturale,
sono orecchie che ascoltano parole sbagliate,
Valery è stata una magia..
..di nome Valentina.
Valery è amore, il primo, il vero,
unico.
Valery non esiste più.
sono preziosi ricordi.
Valery è morta.
L'ho uccisa io.
E il suo fantasma mi perseguita. 




Vattene che ti amo,

in questa via soleggiata

e non trattarmi lontano

rimani tu, la mia amata

Sei solo tu nulla di strano

e non mi credi come stregata

E allora vattene che ti amo,

in questa via soleggiata

e non trattarmi lontano

rimango io, t'ho amato




Mi manca

quello stupore

che mi lasciavi, 

quando nuda

sorridendo

mi guardavi




Proviamo a resisterti,

immaginarti senza

Proviamo a partire




Correva l'attimo

fermato in tempo,

all'infinito

(.. matrimonio Ema&Lalla)



Laddove i tuoi occhi

brillano nel mare

il suono dolce delle onde

riecheggia in me





E così,

te ne sei andata

uguale a come quando sei arrivata..

Travolgendomi!




Dimenticato,

in questo cielo innamorato

brillo in piena notte

spaventato

dalla più bella delle stelle

che nella selva della maglia

ti stringe con calore

scappando via

dimenticata




Dolcezza dal sapore gentile,

chiudi gli occhi

e lasciati andare




Un silenzio urla

un dolore

nella mente,

quando ti trovo

qui davanti a me.

Dentro me,

immobile - tremo - son vivo

Mi sento morir




Un silenzio

urla

un dolore




Semplice com'è promettersi di fare

mano nella mano e considerare

di essere gioia da coltivare

in questa vita da non sciupare

sale scende non puoi sapere

chi ti fa entrare

dentro al suo cuore

non lo tradire




Cammino e penso ti raggiungo al nostro posto

dove ci rendiamo conto

quanto è bello amico mio davanti a un vetro

confidarsi in un metro

e fuori piove e la Guinnes sale

lascia perdere per stasera la morale

Cammino e penso ti abbandono al nostro posto

dove ci siamo resi conto

quanto è bello amico mio bicchiere in mano

ridere della vita amaro

qui fuori piove e l'amore sale

lascio perder per stasera la morale




Credi di poter restare in piedi

grazie solo a te stesso

Ti aggrappi a due seni che come due ali

ti sollevano da terra

Cominci nell'offrirle un bicchiere

e ubriacarla di parole

Finisci per scappare quando il sole sorge

e coincide con amare

Vaghi per le strade e ti rallegri

della gente attorno allegra

Ti fermi a salutare, ti senti vivo,

immorale, niente male

Con quegli occhi da gattina, sbarazzina

ti ci perdi con un lamento

Che ti sale, fa ancora male, ti ci ritrovi

e l'abbandoni




Tu sei stata quella luce che accendevo

dentro un sogno troppo breve

Breve quanto un amore nato troppo buio

per durare un eterno

E cosa mi rimane della nostra storia

più ci penso più mi pento

E cosa ti regala la tua nuova storia

senza neanche un tormento

Le donne passano ma una stella in questo cielo

brilla sempre più di tutte

Quella stella che ogni tanto scruti di nascosto

tornando da lui




Cammino sotto un cielo sorprendente

non sono stato capace di aspettare come sempre

Mi perdo e mi ritrovo impaziente

di riscoprirti unica come tutte le volte




Stanco morto è ora mi metto a letto

chissà chi c'è lì con te

e anche se è passato tanto tempo

tu dirmi sempre qui appoggiata a me

Esco presto ogni mattina contento

il tuo abbraccio vale più di uno stipendio

e mentre colpisco un chiodo o taglio un legno

quel tuo abbraccio mi proteggerà

Ma una mattina mi dici "non c'è più tempo"

di trascinar le mille difficoltà

e tene vai via di corsa mugugnando

"ci porteremo sempre nei nostri cuor!"

Stanco morto è ora mi metto a letto

chissà chi c'è lì con te

e anche se è passato tanto tempo

tu dirmi sempre qui appoggiata a me




Ehi! nonno Barbis dove mi porti

è bello vederti qui con me

Ehi! nonno Barbis come te la passi

siedi un bicchier di vino è lì per te

Sei tornato dal cielo stellato

Ti brillano gli occhi come quando sei nato

Il tuo paesotto è tanto cambiato

Ma il grande fiume Po lo guarda ancora emozionato

Ehi! nonno Barbis dove mi porti

Seguo il fiume dei ricordi insieme a te




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