Un anno fa promisi a me stesso che il 13 novembre 2016 avrei raccolto trentatré poesie scritte in trentatré anni. Da quando ne avevo sedici-diciassette sento il bisogno di scrivere e non so se chiamarle poesie o cosa sono, sicuramente mi hanno fatto stare stare meglio. E sceglierne trentatré fra loro a dire il vero non è stato nemmeno tanto difficile: alcune mi vergogno troppo a pubblicare quindi sono state scartate fin da subito, altre sono andate perdute ma erano davvero belle... quelle che ho scelto di pubblicare qui sul mio blog sono quelle che restano, quelle a cui tengo di più; non le ho mai condivise con nessuno ma sono da sempre nella mia testa e tornano e ritornano abbastanza frequentemente e allora ho scelto di liberarle: parlano di ragazze (quelle che ricorderò, sono sicuro, per sempre), della mia bicicletta (Teresina), di persone assistite in ospedale; una è per mio nonno soprannominato il "Barbis", parlano di tramonti e continenti lontani visitati da volontario infermiere negli anni passati. Insomma parlano di me dentro questi trentatré anni, ed ognuna di loro è come se fosse uno di quei timbri che marchiano il passaporto da pellegrino durante un cammino; in fondo in fondo sempre di cammino si tratta: il cammino della vita. Ognuna mi ha insegnato qualcosa e nella maggior parte dei casi sono state scritte in momenti molto particolari, non sempre gioiosi.. anzi. Ma sono contento così. Tra loro, una descrive magicamente una persona e non avrei potuto trovare parole più giuste per farlo: futile consolazione considerando com'è andata a finire. Un'altra l'avevo improvvisata durante un matrimonio molto bello. Un'altra ancora ricordo che la scrissi durante una tappa di un mio cicloviaggio.. la scrissi sul momento, dopo essermi fermato sul ciglio della strada, l'annotai sulla piantina appoggiata al manubrio col sole in faccia e grondante di sudore. Molte sono state scritte in piena notte: una fra queste la scrissi da incazzatissimo, lo ricordo benissimo, ero davvero violento e fuori di me. Due le ho scritte al mattino, nessuna al pomeriggio. Una durante un turno notturno in ospedale. Cinque sono state estrapolate da altrettante cinque canzoni che ho scritto (.. quelle le lascio magari al prossimo anno se riuscissi a registrarle e soprattutto suonarle come si deve, chissà.. m'impegnerò di più ahah).
Solamente una sola fra esse la possiedi "solo Tu" e non la pubblicherò mai perché è solo tua.
Ciò che mi ha rapito di loro farà parte di me e mi accompagnerà ovunque vada, ne bene e nel male. Per questo motivo le ringrazio di esserci, di essere così come sono: per niente belle ma sicuramente vere e non mi interessa se a molti non piaceranno, se le troveranno ridicole, essenziali. Non mi imbarazzano per nulla. Ero stufo di farle ingiallire, di tenerle nascoste e visto che non le avrei mai pubblicate, giusto renderle pubbliche oggi, me ne fotto.
A sessantasei anni prometto che ne pubblicherò altre trentatré così chiudiamo il cerchio; a novantanove la vedo dura ma conoscendomi non lo escluderei!
A sessantasei anni prometto che ne pubblicherò altre trentatré così chiudiamo il cerchio; a novantanove la vedo dura ma conoscendomi non lo escluderei!
La poesia è un messaggio in bottiglia, che vive della speranza di un dialogo differito nel tempo.
Forse le ho scritte ingenuamente e semplicemente per questo unico motivo.
Buona speranza a tutti allora e grazie per gli auguri!
Trentatré anni, Trentatré poesie
La vita sceglie,
l'uomo s'addolora
e sorride alla vita
(Fu la prima. La scrissi a diciassette anni, dopo esser stato folgorato da "Il ritratto di Dorian Gray" di Wilde)
Un collo di neve
le manine piccole
Una gioia innata
sguscia Maria Pia
nella vita e con i suoi
ricci orgogliosi
sorseggia stupita nel suo mare
gli odori dei sapori
il gusto dei colori
divertita
Ti abbraccio forte forte
In questa nuvola che incombe
In mezzo un vuoto che non mente
e che ci soffia via
Un Amore tormentato,
puro autentico
malato,
non finirà mai.
Per sempre t'introdurrai
in esso ti perderai
mai ti rimpiangerai
A caccia di maturità
con un libro in mano è qua;
Un figlio esposto t'illuderà
il dado tratto vi consolerà
Bicicletta impavida della fretta
della vita che grazie a te ho capita
in questo giorno nuovo lavoro mondo
ruota solo e tondo grazie a te
ritorno
Lungo un freddo addio
Lungo un sentiero muto
di ricordi Io,
piango nascosto
fra la costa e il mare
l'odore del sale
tornare a sognare
Il vuoto non perdona
un futuro immaginato
Se pieno perdono
un passato esistito
Sbagliare e non capire
"ragione" è ferire,
un amore un addio
Ti voglio,
Ti avrò.
La Giorgina è come una mattina
s'avvicina dolce, sveglia!
E' viva, una parola giusta è come la Giorgina
teneramente sorprendente
lungo amore perdonami
se t'ho fatto soffrire infinito.
Eppure ovunque andiamo,
un tenero cammino non ci affatica
e finiremo abbracciati
ovunque siamo
tutta la vita
Pedalare lungo il mare
verso il cielo
baciati dal sole,
l'anima arcobaleno
L'Azzurro all'orizzonte,
Teresina non mente,
rosso cocente
pelle splendente
anima libera
la vita merita
pedalando per giorni,
senza mentirmi
Un giorno piove, in un letto d’ospedale
un vecchio giace immobile
gli occhi vitrei e fissi
abbandonati nel passato.
Come due perle, in fondo ad un freddo oceano,
senza tempo mai nato.
La bocca spalancata e secca
urla silenzio implorando tenerezza, rispetto
in un dissesto di carne immobile senza più un sospetto
sospetto di gioventù, di questo si parla
s’avvicina con la mano morbida e calda.
Ed una carezza su quel viso scavato,
al vecchio pare un lampo di gioia sperato.
Vomiti dolore
Senso di colpa e terrore
come un fiore
spezzato dal suo campo
senza sole
(Dedicata ad una ragazza assistita in ospedale e affetta da anoressia.. )
Greta stona,
è la nota preziosa
e nascosta
che rende grande il pezzo
A tutto volume
la riascolti
chiudi gli occhi,
e ti prometti di smettere di
masticare chewing gum
Ma ti trova,
ti solletica
e ti chiedi se ride
anche lei
Valery è tutto ricordo, infinita passione,
è dolore mischiato a confusione.
Valery è qualcosa che non tornerà mai più.
Valery resterà per sempre, è un dono che non si cancella,
sono pensieri, ricordi, risate, carezze, baci,
arte, musica, libri, canzoni.
Valery sono lacrime
le mie
le sue
sono sorrisi, musei, scoperte.. infinite scoperte
Valery sono note di basso, strimpellate in una stanza dietro la sua schiena.
Valery sono due occhietti ed un neo.
E' pura dolcezza mischiata alla più pura rabbia,
dolcezza sincera che ti accarezza poche volte nella vita,
rabbia sincera che ti colpisce poche volte nella vita.
Valery è sempre stata una parola giusta prima di un esame,
lettere perse e parole sincere,
contorno di continua vita vissuta che resiste e che non ha mai esistito.
Valery vive, con i suoi dolori e le sue speranze.
Valery sono passeggiate a guardare il bello infinito naturale,
sono orecchie che ascoltano parole sbagliate,
Valery è stata una magia..
..di nome Valentina.
Valery è amore, il primo, il vero,
unico.
Valery non esiste più.
sono preziosi ricordi.
Valery è morta.
L'ho uccisa io.
E il suo fantasma mi perseguita.
Vattene che ti amo,
in questa via soleggiata
e non trattarmi lontano
rimani tu, la mia amata
Sei solo tu nulla di strano
e non mi credi come stregata
E allora vattene che ti amo,
in questa via soleggiata
e non trattarmi lontano
rimango io, t'ho amato
Mi manca
quello stupore
che mi lasciavi,
quando nuda
sorridendo
mi guardavi
Proviamo a resisterti,
immaginarti senza
Proviamo a partire
Correva l'attimo
fermato in tempo,
all'infinito
(.. matrimonio Ema&Lalla)
Laddove i tuoi occhi
brillano nel mare
il suono dolce delle onde
riecheggia in me
E così,
te ne sei andata
uguale a come quando sei arrivata..
Travolgendomi!
Dimenticato,
in questo cielo innamorato
brillo in piena notte
spaventato
dalla più bella delle stelle
che nella selva della maglia
ti stringe con calore
scappando via
dimenticata
Dolcezza dal sapore gentile,
chiudi gli occhi
e lasciati andare
Un silenzio urla
un dolore
nella mente,
quando ti trovo
qui davanti a me.
Dentro me,
immobile - tremo - son vivo
Mi sento morir
Un silenzio
urla
un dolore
Semplice com'è promettersi di fare
mano nella mano e considerare
di essere gioia da coltivare
in questa vita da non sciupare
sale scende non puoi sapere
chi ti fa entrare
dentro al suo cuore
non lo tradire
Cammino e penso ti raggiungo al nostro posto
dove ci rendiamo conto
quanto è bello amico mio davanti a un vetro
confidarsi in un metro
e fuori piove e la Guinnes sale
lascia perdere per stasera la morale
Cammino e penso ti abbandono al nostro posto
dove ci siamo resi conto
quanto è bello amico mio bicchiere in mano
ridere della vita amaro
qui fuori piove e l'amore sale
lascio perder per stasera la morale
Credi di poter restare in piedi
grazie solo a te stesso
Ti aggrappi a due seni che come due ali
ti sollevano da terra
Cominci nell'offrirle un bicchiere
e ubriacarla di parole
Finisci per scappare quando il sole sorge
e coincide con amare
Vaghi per le strade e ti rallegri
della gente attorno allegra
Ti fermi a salutare, ti senti vivo,
immorale, niente male
Con quegli occhi da gattina, sbarazzina
ti ci perdi con un lamento
Che ti sale, fa ancora male, ti ci ritrovi
e l'abbandoni
Tu sei stata quella luce che accendevo
dentro un sogno troppo breve
Breve quanto un amore nato troppo buio
per durare un eterno
E cosa mi rimane della nostra storia
più ci penso più mi pento
E cosa ti regala la tua nuova storia
senza neanche un tormento
Le donne passano ma una stella in questo cielo
brilla sempre più di tutte
Quella stella che ogni tanto scruti di nascosto
tornando da lui
Cammino sotto un cielo sorprendente
non sono stato capace di aspettare come sempre
Mi perdo e mi ritrovo impaziente
di riscoprirti unica come tutte le volte
Stanco morto è ora mi metto a letto
chissà chi c'è lì con te
e anche se è passato tanto tempo
tu dirmi sempre qui appoggiata a me
Esco presto ogni mattina contento
il tuo abbraccio vale più di uno stipendio
e mentre colpisco un chiodo o taglio un legno
quel tuo abbraccio mi proteggerà
Ma una mattina mi dici "non c'è più tempo"
di trascinar le mille difficoltà
e tene vai via di corsa mugugnando
"ci porteremo sempre nei nostri cuor!"
Stanco morto è ora mi metto a letto
chissà chi c'è lì con te
e anche se è passato tanto tempo
tu dirmi sempre qui appoggiata a me
Ehi! nonno Barbis dove mi porti
è bello vederti qui con me
Ehi! nonno Barbis come te la passi
siedi un bicchier di vino è lì per te
Sei tornato dal cielo stellato
Ti brillano gli occhi come quando sei nato
Il tuo paesotto è tanto cambiato
Ma il grande fiume Po lo guarda ancora emozionato
Ehi! nonno Barbis dove mi porti
Seguo il fiume dei ricordi insieme a te
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