Quest'anno è giustamente ricordato per il cinquantesimo anniversario dello sbarco sulla Luna ma molti non sanno che ricorre anche il cinquecentesimo anniversario di un'altra incredibile avventura: la prima circumnavigazione della Terra.
L'impresa fu progettata, come tutti sanno, da Ferdinando Magellano che, grazie al re di Spagna (il Portogallo rifiutò di investire sull'esplorazione), con cinque navi e 237 uomini, il 10 agosto 1519, salpò da Siviglia convinto di trovare una nuova via commerciale per la "terra delle spezie", l'oriente, passando non da est ma da ovest..
Il viaggio fu epico, durò più di tre anni, fu ricco di imprevisti (tentativi di ammutinamenti, fame, malattie, morti e abbandoni.. ) e di grandi scoperte. Magellano fu il primo europeo a navigare nell’Oceano Pacifico e fu proprio lui a dargli questo nome. Portano ancora oggi il nome di Magellano due galassie e un passaggio attraverso il Cile. Anche una specie di pinguini porta il suo nome!
Di cinque navi e di tutto l'equipaggio imbarcato tre anni prima, tornò solo una nave la "Victoria" e 18 membri dell'equipaggio.
Lo stesso Magellano non riuscì a tornare in Spagna ucciso nelle Filippine dagli indigeni.
Fortunatamente nella storia di questa spedizione ha giocato un ruolo centrale anche un italiano originario di Vicenza, Antonio Pigafetta, che imbarcato fin dall'inizio, riuscì a fare ritorno in Spagna con un manoscritto d'inestimabile valore dove al suo interno sono state annotate le cronache, i fatti e le scoperte dell'intero viaggio.
Nel libro è segnalata una terribile malattia, che divenne ben presto famosa all'epoca, come la malattia dei marinai. Più del novanta per cento dei marinai di Magellano fu flagellata da essa e non permise all'equipaggio di far ritorno a casa. Gengive sanguinanti, perdita di denti, stanchezza, debolezza e gonfiore agli arti furono ben descritti da Pigafetta e sono solo alcuni dei terribili sintomi di quello che poi verrà chiamato scorbuto.
Lo scorbuto si scoprì poi nel tempo che era semplicemente causato da carenza di vitamina C.
Sarebbe bastato un cucchiaio di limone al giorno per non ammalarsi.
Pigafetta annota anche un'altro episodio che mi ha particolarmente colpito: l'abbandono, dopo un tentativo di rivolta sedato, in una spiaggia deserta in Patagonia di Juan de Cartagena ancora vivo, come esempio per tutti. Poco dopo, l'italiano, descriverà l'attraversamento di una stretto, di un passaggio (si rivelerà lungo 700 chilometri..) circondato lungo le coste da fuochi e fumo: era la terra del fuoco..
L'impresa si stava compiendo.
La cosa straordinaria e affascinante che spesso mi succede oggi, quando penso a queste incredibili imprese di un tempo, amante come sono di tutto ciò che riguarda l'esplorazione.. in questa nostra era di condivisione istantanea, dove ogni angolo del mondo è presto visualizzabile grazie a un semplice smartphone o Pc, dove non esistono più le "attese" per una scoperta, per un fatto che si sta compiendo, dove basta un click per ritrovarsi dieci ore dopo dall'altra parte del mondo.. è proprio immaginare cosa si deve aver provato in quei momenti.. dopo mesi, anni, passati lontano dalla propria terra e ritrovarsi persi non si sa dove, su una nave di legno insieme ad altri quaranta uomini ed essere circondati dall'ignoto..
Incredibile, se ci si sofferma un attimo, pensare al coraggio e alla determinazione di certi uomini; in loro sembrano racchiusi tutti i segreti più belli dell'umanità.
Cinquecento anni dopo, il più grande insegnamento che oggi questa straordinaria impresa può (per chi lo vuole) ancora donare è proprio secondo me il non smettere mai di crederci, anche nella nostra semplice e routinaria vita quotidiana e di aggrapparsi alla realtà delle cose con coraggio e determinazione, in attesa di scrutare davanti a noi una nuova "terra".. un sogno rincorso da tempo, una svolta sperata.
2 commenti:
Interessante ricostruzione non sapevo di un italiano nella spedizione di Magellano, noi italiani siamo dappertutto nella Storia
Grazie molte.
Grazie a te!
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