Questo blog è nato una ventina di anni fa! Ha fatto a cazzotti con i primi guestbook, i primi "siti", con i vari forum ed oggi è bullizzato dai social molto più "veloci" e alla moda.. ma tutto sommato, nonostante mille cose successe, qualche cicatrice e gli acciacchi del tempo, rimane ancora in piedi! Respect!

12 settembre 2016

Salento d'aMare in bici 2016 - Giro del Salento - Introduzione

Questa estate ho cicloesplorato il Salento e questi racconti che ho preparato in queste settimane ve lo vogliono raccontare, a modo mio.

C'è voluto un po' di tempo prima che uscisse una sola lettera ma eccoci qua. Sapevo che sarebbe prima o poi arrivato il "momento" per iniziare a raccontare e finalmente è arrivato e come un fiume in piena, come mi capita sempre dopo un viaggio importante, l'ho sentito scorrere dentro di me e non c'è stato nulla che ha potuto fermare la voglia di scrivere, raccontare, condividere...

Questo che state leggendo ora è un post d'introduzione, al suo interno, se vorrete, troverete collegamenti a vari post, perché le cose da raccontare sono state tante, tantissime o meglio: diciamo che forse le emozioni che mi sono lasciato alle spalle, chilometro dopo chilometro, curva dopo curva, frisa dopo frisa, sono maturate a tal punto che ho dovuto dividerle nella giusta maniera per non correre il rischio di disperderle...

Spero siano racconti graditi e che riescano in qualche modo a incuriosire qualcuno e, perché no, offrire quella spinta finale che permetta di partire.. senza timore..  verso il Salento e se sarà con la bicicletta ancora meglio!

Perché cicloesplorare il Salento?

Io l'ho fatto per vari motivi: il primo? è perfetto da pedalare, da "cicloesplorare".

Vi basteranno pochi giorni, un minimo di allenamento, una bicicletta mediamente robusta e il coinvolgimento è assicurato. Non mi piace parlare tanto di divertimento per un cicloviaggio.. ne ho oramai fatti abbastanza per sapere che il divertimento c'è (ci mancherebbe) ma è qualcosa di molto più secondario che tutto il resto. Il coinvolgimento matura pedalata dopo pedalata e spesso non ha bisogno di molte risate, anzi. Un cicloviaggio è una scoperta continua ma è soprattutto fatica, adattamento, voglia di scoprire. E' capirsi, respiro dopo respiro, dolorino dopo dolorino, cigolio dopo cigolio. E' soffermarsi lentamente sulle cose che vedi-assapori-ascolti e che spesso s'intrecciano con le tue, di cose, che hai nella testa, fin da prima della partenza e che, in un modo o nell'altro, devi riuscire a metterle in pace. D'altronde sei partito per questo: per metterti un po' in pace no? La strada è la tua salvezza. Poi c'è tutto il resto ovvio: le bellezze del paesaggio lento che scorre davanti a te, come in un film; gli incontri con le persone, i sapori...

Il secondo motivo dipende dal fatto che, come al solito, quando m'incuriosisce una cosa non sono di certo il tipo che se la fa raccontare; e visto che ero, sono, circondato di persone che non facevano, fanno, altro che parlarmi di quanto è bello il Salento (.. a proposito grazie!) perché non andarmelo a vedere di persona no? E così ho fatto!

Sorrido e penso.. c'è forse un momento nella vita.. che ti parlano di Salento. Finché decidi un giorno, abituato come sei, di andartelo a vedere.. e pedalarlo, con i tuoi occhi, usando solo le tue gambe, per assaporarlo al cento per cento; per vedere se è tutto vero.

Beh.. è tutto vero!

E se poco prima di partire non credevi all'odore delle pinete capaci di abbindolarti verso il mare, alla striscia di terra rossa tagliata sul ciglio della strada dalla tua bici, al mare color turchese che ti vuole a tutti i costi, alla spontaneità della gente che prima ancora di incontrare la sei; a tutti i sui colori, venti e sapori.. dopo averla pedalata per trecento chilometri beh.. sei costretto a crederci per davvero.

Ci credi, ci sogni sopra, ci tornerai.



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CICLOESPLORAZIONE IN SALENTO 2016 
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